E’ un classico percorso primaverile, adatto a sci alpinisti bene allenati e capaci a muoversi su pendii a tratti ripidi specialmente nella parte conclusiva, mentre nella prima parte si sviluppa in un vallone più dolce e sinuoso. Richiede neve assestata in quanto si percorre il lungo vallone racchiuso tra i ripidi versanti delle alte vette della Comba del Grand Chamen e della Sassa
Una meta intermedia può essere il dosso a 2973 m sul quale era collocato il Bivacco della Sassa (intitolato a Stefano Ceresa) ma attualmente non più esistente perché smantellato in seguito a eventi franosi dei pendii sovrastanti.
Proseguire sulla SR38 per 16 km superando Oyace e Bionaz, quindi continuare verso la Diga di Place Moulin fino al piccolo gruppo di baite di Chamen, posteggi a bordo strada. Nel caso la strada fosse non percorribile è presente una sbarra a la Ferrera, circa 2 km prima di Chamen.
Dal posteggio all’imbocco del Vallone della Sassa, in località Chamen, si segue il tracciato della strada poderale che con una sequenza di tornanti guadagna quota raggiungendo il gruppo di baite di Grand Chamen 2023 m.
Si lasciano gli alpeggi sulla sinistra per proseguire lungo il tracciato della strada fiancheggia i costoni della Becca di Chatelet e termina agli alpeggi di La Crotta 2192 m dove il vallone piega decisamente verso nord-ovest. Qui sulla sinistra si potranno notare delle tracce che risalgono l’itinerario del versante nord che porta alla Tour de la Tsa.
Entrati nel cuore del vallone della Sassa, con il colle ben visibile sullo sfondo, si incontrano i ruderi di una baita 2521 m, prima di affrontare una serie di tratti più ripidi alternati ad altri in falsopiano fino a raggiungere il centro del canalone racchiuso tra le morene dei due piccoli ghiacciai residui della Sassa.
A quota 2700 m circa, in corrispondenza di un breve pianoro, si scorge a sinistra lo sperone roccioso sul quale era stato collocato il Bivacco Stefano Ceresa 2973 m (attualmente smantellato) che si può raggiungere ed è considerabile una meta intermedia qualora si volesse abbreviare il percorso o in caso che i pendii sovrastanti siano in condizioni non ottimali.
Per il Col de la Sassa si prosegue invece restando sul fondo del canalone circa al centro del vallone, fino ad arrivare in vista di una barriera rocciosa a circa 3000 m, che va aggirata sulla destra sotto il versante ovest della Becca des Lacs tramite un canalino che dà accesso al bel pendio superiore, sui resti del Glacier Orientale de la Sassa.
A questo punto si risale il pendio abbastanza ripido spostandosi leggermente verso sinistra in direzione dell’intaglio del Col de la Sassa 3256 m.
Discesa:
Il percorso è molto logico ed evidente, si potranno sfruttare a proprio piacimento i bei pendii superiori spesso ancora con neve farinosa anche in stagione avanzata, mentre grazie all’esposizione particolarmente soleggiata la parte mediana spesso la si troverà in condizioni di neve primaverile molto scorrevole e divertente.
- Cartografia:
- La Valpelline, IGC n. 115 - 1:30.000