Il periodo migliore va da maggio a metà giugno con il canale ben innevato, e i pendii che si affrontano in discesa con neve compatta e trasformata.
Dal parcheggio situato nei pressi del Lago della Rovina m. 1545 si trascura la strada di servizio che sale alla diga del Lago Chiotas, e si inizia a risalire un ripido sentiero segnalato (indicazioni per il Rifugio Genova) sulla sinistra, che prende rapidamente quota, tra pietraie e saltini rocciosi. Più in alto, a quota 1900 m. si incrocia la vecchia stradina di servizio, che si segue verso destra. Si segue la stradina fino ad incrociare la strada asfaltata che porta al bacino artificiale del Chiotas, questa va seguita per un breve tratto, e poi si devia a sinistra lungo una stradina sterrata (indicazioni segnaletiche per il rifugio).
La stradina sterrata prosegue a mezzacosta verso destra, raggiungendo quindi il Rifugio Genova m. 2015, posto su un dosso roccioso sopra il Lago Brocan (ore 1,45 / 2,00 dal Lago della Rovina).
Dal rifugio si segue il sentiero che aggira sulla sponda destra il Lago Brocan, e poi proseguendo in direzione del Colle della Rovina (cartelli indicatori). Si sale lungo il sentiero tra erba e rocce, sempre ben tracciato e segnalato, incontrando un primo bivio a quota 2170 m. dove si tralascia a destra un sentiero che porta al Colle di Brocan, proseguendo sulla sinistra. Si tocca una bella conca, sovente innevata, e il sentiero risale un pendio detritico in direzione del soprastante Caire dell’Agnel.
A quota 2450 m, (punto in cui è ben visibile in alto in canale NO della Cima dell’Agnel) occorre abbandonare il sentiero che sale al Passo della Rovina e traversare a sinistra entrando in un valloncello detritico (o innevato, a seconda del periodo), rimontando tutta la conca glaciale (quello che rimane del Ghiacciaio dell’Agnel) fino all’imbocco del canale.
Si risale ora il canale, tenendosi preferibilmente sulla destra, con pendenza iniziale di 40° e 45° da metà canale fino all’uscita. Si sbuca su un colletto posto tra il punto nodale di quota 2893 m a sinistra, e la Cima dell’Agnel a destra.
Si volge a destra e per una cresta di massi accatastati, superando qualche breve gradino roccioso (qualche passo di I grado) si raggiunge l’ometto di pietre posto sulla piccola cima.
Via di discesa: si ripercorre la breve cresta di rocce rotte e gradini raggiungendo nuovamente il colletto dove sbuca il canale, qui si volge a destra, aggirando il punto nodale ed imboccando un canalone, situato tra le creste della Cima dell’Agnel e della Cima della Valletta dell’Asino.
Si segue il canalone (pendenza massima 35°/40°) fino a raggiungere l’ampia e pianeggiante sella del Colletto dell’Asino (nota anche come Bassa Margot) m. 2645. Si prosegue la discesa a sinistra nel Vallone Roc di Fenestrelle, tenendosi prima al centro e poi a destra. Si supera una zona di grandi balze rocciose (nota come Serra dei Piastroni) e si arriva nei pressi di una grande bastionata rocciosa, dove ometti e segnavia portano all’inizio di una cengia obliqua, che da destra verso sinistra consente la discesa della bastionata. Usciti dalla cengia, si supera un piccolo rio, e per pietraia (sempre ometti e segnali) si va a riprendere la stradina di accesso al Rifugio, raggiungibile in pochi minuti sulla nostra sinistra.
Non rimane che seguire la strada o il sentiero che riporta infine al parcheggio del Lago della Rovina.
Anche se è di aspetto piuttosto modesto (solo il versante NO si presenta oltremodo selvaggio ed imponente, mentre gli altri versanti appaiono come uniformi pendii detritici), questa cima consente ugualmente delle piacevoli ascensioni sia su roccia che su neve-misto.
Per la sua posizione centrale nel Gruppo dell’Argentera, questa cima è considerata un balcone panoramico notevole.
La prima ascensione nota a questa cima, per itinerario sconosciuto, risale al 2 luglio 1891 per opera di L. Maubert e J. B. Plent, per un itinerario sconosciuto e/o non riportato dai primi salitori.
- Cartografia:
- IGC foglio 113 - Argentera, Mercantour, Gelas - scala 1:25000
- Bibliografia:
- Nelle Alpi del Sole di A. Parodi