La prima salita documentata dell'Alphubel risale al 1860 per opera di Leslie Stephen con T. W. Hinchcliff, le guide Melchior Anderegg e Peter Perren che salirono direttamente da Tasch, transitando per l'Alphubeljoch e la Cresta SE, quello che divenne poi la Via Normale per chi sale da Tasch e pernotta alla bella e confortevole Tasch Hutte, un itinerario molto interessante, al pari della più frequentata salita per il versante Est, con l'unica controindicazione di un lungo accesso al rifugio della Tasch Hutte dal fondovalle, poiché da questo versante non esistono funivie, trenini dei ghiacciai e funicolari sotterranee, si deve fare a meno di queste "agevolazioni", da tenere presente, quindi, al momento di effettuare una scelta.
normalmente da Saas Fee si sale al Rifugio della Langflue comodamente in funivia, tuttavia esiste anche un itinerario di accesso, che si svolge su un buon sentiero, normalmente percorribile a piedi senza problemi. Lo descrivo per soddisfare chi odia gli impianti meccanici di risalita, e di conseguenza non vuole saperne di salire su una funivia. Da Saas Fee si raggiunge la chiesa, dove parte una stradina (con cartello segnaletico) che conduce verso il bosco, superando inizialmente le stazione di partenza per la funivia del Felskinn, poi la stradina diventa sentiero e si raggiunge un piccolo (laghetto a m. 1904, appena sotto la grande morena del Feegletscher. Il sentiero risale tutta la morena conducendo prima alia stazione intermedia della funivia a Spielboden m. 2447, proseguendo poi per un dosso roccioso e poi detritico fino alla stazione a monte della funivia, raggiungendo quindi il nostro Rifugio-albergo della Langflue. Ore 3,30. Diff. EE.
dal Rifugio si mette subito piede sul Feegletscher e, seguendo la pista, si risale verso SSO, su pendii poco ripidi, ma in presenza di zone abbastanza crepacciate tra i 3200 m. e i 3600 m. Superato a destra l’isolotto roccioso di quota 3174 m. Si volge poi gradualmente a destra per salire i pendii nevosi del versante Est, si scavalca la crepaccia terminale e si prosegue su pendii più ripidi (con percorso diretto oppure con varie diagonali) per arrivare infine al vastissimo pendio nevoso sommitale. Il ripido tratto terminale del ghiacciaio in certe annate può essere anche molto crepacciato, e in questo caso la progressione richiede una costante attenzione per superare e/o saltare diversi crepacci ! Arrivati sul grande pianoro sommitale, si segue ora la cresta che volgendo verso destra ci conduce al punto più elevato di questa grande montagna, indicato da una grossa croce in legno. Ore 4 / 4,30. Se la giornata è meteorologicamente favorevole, dalla cima si può ammirare un panorama veramente superbo e sconfinato. In discesa non ci rimane che seguire a ritroso l’ampia pista già percorsa in salita. Prevedere circa 3 ore per raggiungere la Langflue. Se lo zero termico è alto non conviene scendere nelle ore più calde della giornata.
- Cartografia:
- CNS foglio 1328 - Randa - scala 1:25000
- Bibliografia:
- I 4000 delle Alpi di R. Goedeke oppure Guida CAI-TCI Monte Rosa.