La parete prende il sole per buona parte della mattinata.
Quando è all'ombra può essere freddina.
Itinerario interamente su placca appoggiata di 260m di sviluppo.
Entusiasmante per gli amanti del genere.
Da Prati di Tivo si prende la seggiovia che ci deposita alla “Madonnina”, da li si segue il sentiero “Ventricini” che passa sotto tutta la parete N del Corno Piccolo, quando questa finisce si nota benissimo la bellissima placconata della parete NE della prima spalla; questa è separata dalla parete N del corno piccolo da un marcato canale (Sivitilli); lo si risale finchè non ci si trova, sulla dx l’inizio della compatta placconata che costituisce la parete NE della I spalla (clessidra con cordone).
Si sale in verticale, piegando un po’ a sx, ad un’altra, evidente, clessidra con cordone (35m ,sosta, III+).
Si piega più decisamente a sx, verso una lama (clessidra con cordino dietro la lama); nei pressi di questa si sale verticalmente e senza particolari difficoltà alla sosta successiva con Ch. e Cless. (40m ,III e IV).
Si sale ora verticalmente sopra la sosta e si è in mezzo ad una bellissima placconata, un po’ verso sx c’è una evidente sosta (cless.+spit, collegati), può convenire andare un po’ più avanti (quella eventualmente sarà utile per le doppie) ad un altra sosta, anch’essa evidente (V-, tranquillo).
Siamo ora vicini ad una bella fessura alla ns sx, si sale rimanenedo in placca, su questo lato della fessura, poco sopra è chiusa da una sorta di tettino (poco sotto a sx ottima clessidra), lo si supera facilmente e si continua per la fessuretta che solca la placca, fino ad una comodissima sosta su un terrazzino (40m , V-).
Si segue la fessura o le placche accanto a essa e poi si ripiega a sx per andare a prendere una clessidra con cordoni (50m III ,IV- , possibile sosta intermedia).
Con pochi metri ancora su placche che si appoggiano si è alla sosta in cima alla I spalla.
(ATTENZIONE: dalla sosta finale si possono fare cadere dei sassi, più o meno grossi, ma in ogni caso poco graditi da parte di chi magari stà ancora arrampicando sotto di noi).
Con due mezze possibile discesa in doppia.
- Bibliografia:
- Guida dei monti d'Italia - Gran sasso d'Italia; Grazzini - Abbate (1992)