Di solito il bel sentiero di salita (ripristinato dalla 3° reg. Alpini Brigata Taurinense) è ben battuto, sicuramente sino a Cà Biancha 1947m e non presenta problemi, qui si è ormai fuori dal bosco. Da Cà Biancha (da dove si può già vedere sul filo di cresta, che si ha di fronte, la depressione del colle Sià) si sale dal retro, proseguendo in direzione nord nord est sino alla baita Prà del Cres 1840m. Qui si trova una palina con le indicazioni del sentiero che dobbiamo percorre (sx) e segnala sulla dx la direzione per Noasca (da trascurare). A seconda dell’innevamento qui si decide se proseguire tenendo la sx e seguire la mulattiera che passa sotto ripidi pendii della Ciarma sulla dx org del vallone del colle Sià, itinerario estivo più logico ma il più esposto alle slavine e che prevede di passare nei pressi dell’alpe Ciaplus 2168m per poi tagliare interamente il pendio finale; o salire subito in direzione nord a zic zac per alcuni balzi che portano ad incrociare la parte terminale della mulattiera a pochi metri dal colle, passando sotto alcuni pendii non netti (quelli della Merola) e tipicamente meno carichi (valutare bene le condizioni).
Il rientro avviene per la traccia di salita. (tempo medio di salita 2H).
- Cartografia:
- Valle dell'Orco Gran Paradiso n.14 ed:l'Ercursionista e Monti