Lunghezza e difficoltà con partenza da Demonte.
Presenti fontane in tutte le borgate fino a S.Giacomo, e poi fontana al Gias Cavera, oltre solo eventuali ruscelli
Pare che, rispetto alla salita da Pradleves, l’incedere della Valle Stura verso il Colle dei Morti(erroneamente denominato Fauniera, confondendolo con la cima che svetta sopra il valico, anche se decisamente più beneaugurante…!!!), vinca ai punti, in base alla maggiore lunghezza e dislivello.
In realtà, da qualsiasi parte si arrivi, rimane una gran bella salita, tosta, per garretti saldi, ma indubbiamente di grandissima soddisfazione. Da questo lato, l’ascesa non presenta quegli strappi taglia-gambe dalla fraz. Chiotti o verso il santuario di S. Magno, ma si divide pressochè in due metà: impegnativa, ma più discontinua la prima, robusta e continua la seconda.
Particolarmente arcigni gli ultimi 10 km, che fanno compiere un salto di 900 m. con una media del 9%. Giunti al colle di Valcavera (2416 m), la strada prosegue a dx per 2 km circa, con pendenze molto più morbide, raggiungendo il colle dei Morti-Fauniera.
Maestosi i paesaggi soprattutto negli ultimi 15 km, con ampi prati e guglie rocciose di impareggiabile bellezza. Essendo, di conseguenza, allo scoperto, con ultima fontana a 10 km dal colle, è necessario munirsi di buone scorte idriche o affrontarlo in orari non centrali.
Arrivati in prossimità del cippo posto a ricordo di Marco Pantani, si può ritornare per la strada percorsa o iniziare la discesa sul versante opposto.
Qui si presentano due possibilità:
1-
dopo 1,4 km, si può svoltare a sx e scollinare sul Colle d’Esischie(2370 m), discendendo attraverso il vallone di Marmora che conduce in valle Maira.
2-
altrimenti continuare la discesa in valle Grana, superando gli abitati di Castelmagno, Chiotti, Pradleves e Monterosso Grana, per poi giungere a Caraglio.
- Bibliografia:
- Passi e valli in bicicletta - Piemonte 2 - A. Ferraris, I. Vinai