a) Da La Grave, scendere ad attraversare il torrente e risalire le morene piegando a destra fino a ragggiungere la base dello sperone degli Enfetchores; risalire lo sperone (tratti di II) al termine del quale un canalino ghiacciato porta sul ghiacciaio; spostarsi a sinistra (ampi crepacci) fin sotto la verticale della Breche de La Meije; salire a questo colle su un pendio ripido (terminale non sempre agevole) e su placche levigate finali; scendere sull'altro versante su placche liscie, poi su ghiacciaio (crepacci) al centro poi sulla sinistra ed avvicinarsi alla sponda per risalire al rifugio posto su una cresta ben visibile. Per ritornare a La Grave dopo la traversata, giunti al Refuge de l'Aigle scendere la sponda destra del ghiacciaio del Tabuchet (crepacci) fino ad avvicinarsi alla cresta del Bec de l'Homme dove è visibile il cavo che agevola la risalita di una cengia (Vire Amieux) che porta in cresta; tenersi un pò sotto la cresta scendendo a sinistra (residui di nevaio), quindi disarrampicare una facile parete articolata (caduta pietre) raggiungendo un residuo di nevaio a valle del quale si incontra il sentiero seguendo il quale si giunge al pont des Brebis e al Pied du Col; seguire la strada (o in autostop) fino a La Grave (4 km.).
b) Da la Bérarde salire su buon sentiero al Refuge du Chatelleret e proseguire sulle morene poi sul ghiacciaio (crepacci) fino alla sponda (destra salendo) sopra la quale sorge il rifugio. Per ritornare a La Berarde dopo la traversata, giunti al Refuge de l'Aigle scendere a sinistra sul ghiacciaio e giungere all'imbocco del canale detto Serret du Savon il quale se ancora innevato si scende abbastanza bene (caduta pietre); attraversare il ghiacciaio nord (crepacci - possibili cadute di seracchi) fino a sotto la verticale della Breche de la Meije, salire al colle e scendere al Refuge du Promontoire e quindi divallare a La Bérarde.
Dal Rifugio del Promontoire salire un pò verso destra fino ad un intaglio (Brèche du Crapaud), tenersi poi a sinistra e scalare un muretto (Pas du Crapaud – chiodo), risalire lungo la cresta abbastanza larga su facili placche poco inclinate (chiodi) fino ad un risalto, salirlo a sinistra con facile arrampicata e giungere su una terrazza (Campement des Demoiselle), risalire ancora per un breve tratto quindi spostarsi a sinistra e percorrendo una breve cengia calarsi per alcuni metri nel canale (Couloir Duhamel);
risalire il canale senza percorso obbligato (a volte presenza di neve e ghiaccio – caduta di pietre con cordate sopra – chiodi e ancoraggi per doppie) e raggiungere una grande terrazza inclinata alla base di una parete (Muraille Castelnau); proseguire a destra abbassandosi un pò, attraversando una placca (Dalle Castelnau) e una cengia che segue in leggera salita fino a raggiungere una zona bagnata dove scola acqua dal ghiacciaio sospeso soprastante (caduta di ghiaccio);
salire di qualche metro fin sotto una parete (chiodi – roccia buona) quindi spostarsi a sinistra in aderenza su cengette e giungere su una dorsale arrotondata (Dos de l’Ane – chiodo);
salire direttamente lungo una cengia ascendente, proseguire in un camino con un passo di forza e raggiungere una bella placca (Dalle des Autrichiens – chiodi), superarla tenendosi a sinistra e salire ancora a sinistra di un masso strapiombante su una crestina un pò sfuggente (Pas du Chat) e giungere su una terrazza; salire un ampio camino di roccia friabile; proseguire a destra attraversando una cengia esposta, abbassarsi su una placca inclinata (Vire du Glacier Carré) e raggiungere il bordo del ghiacciaio sospeso (Glacier Carré).
Calzare i ramponi e attraversare con attenzione il ghiacciaio in diagonale oppure (più facile e meno impressionante) salirlo a sinistra quindi attraversarlo a destra in alto (una scivolata porta sul vuoto) e raggiungere la sella a destra del Pic du Glacier Carré.
Salire una serie di placche e risaltini spostandosi gradualmente a destra fino a giungere in vista di una ampia placca rossastra molto liscia che giunge sulla cresta nord (Le Cheval Rouge); salire la placca scivolosa (molto impegnativa e spesso brinata – chiodo) e proseguire sulla cresta leggermente sul versante nord, superare un breve risalto strapiombante con buoni appigli (Le Chapeau du Capucin) da dove con facile arrampicata sulla crestina si giunge in vetta al Grand Pic de la Meije. Dal rifugio prevedere da 4 a 6 ore;
qualora il tempo non promettesse bene è consigliabile non proseguire e ridiscendere al rifugio del Promontoire; sui tratti di percorso dal Cheval Rouge alla Breche du Glacier Carré, sulla Muraille Castelnau (dalla Vire du Glacier Carrè) e nel Couloir Duhamel sono piazzati ancoraggi per le doppie.
Per la traversata, dal Grand Pic scendere per una ventina di metri sul versante est per raggiungere una linea di tre calate in doppia (40, 40 e 30 metri) fino alla Bréche Zsigmondy;
attraversare la cresta affilata della Bréche e proseguire (ramponi indispensabili) seguendo il cavo posto alla base della Dent Zsigmondy che per un tratto scende, attraversa in piano e quindi sale in un ripido couloir ghiacciato fino ad un intaglio della cresta (questo passaggio benchè aiutato dal cavo che è piazzato ad altezza irregolare è molto scomodo ed impegnativo e per niente piacevole).
Proseguire sulla cresta aerea (se innevata ramponi, se secca non indispensabili) stando sul versante nord; raggiungere il 2° dente, proseguire in cresta quindi abbassarsi ad un intaglio (doppia da 15 metri o descalata con passo di III); superare il 3° dente, scendere delle placche liscie (molto spesso innevate – consigliabile una doppia da 45 mt.) fino ad un intaglio, quindi scalare la cresta del Doigt de Dieu (passi di II).
Calarsi per una trentina di metri sul versante nord con facile descalata, quindi spostarsi ad est (destra faccia a valle) su cengette per una ventina di metri fino a giungere ad un ancoraggio per doppia (35 mt.) che porta fino ad un intaglio; scendere una trentina di metri una crestina fino alla sommità di un pilastro dove un ancoraggio per doppia da 25 mt. permette di scendervi alla base dove giunge il ghiacciaio (con una doppia da 50 mt. si può scendere oltre la terminale);
si scende quindi sul ghiacciaio del Tabuchet in partenza ripido, fino a giungere al Refuge de l’Aigle. (Dal Grand Pic al Refuge de l’Aigle prevedere da 5 a 7 ore).