L'anno scorso sono state tolte le protezioni "moderne" che vi erano in via quindi portare roba perchè c'è abbastanza poco.
- I primi 150 metri sono di III, III+.
- Alla base del primo pilastro è possibile proseguire la linea originaria per il camino lisciato (V-) oppure è consigliabile seguire lo spigolo per la variante Zagonel o Steger con diversi passi di V+ su roccia bella ed esposta; chiodi vecchi.
- Si rimane sullo spigolo fino al famoso passaggio in spaccata, salendo poi un’esile fessurina verso sinistra V, V+ (chiodi vecchi, 30 mt in tutto). Roccia bella ed esposizione continua.
- Si segue una fessura che poi si trasforma in camino uscendo sulla destra (III+, IV-). Con facile arrampicata si arriva in cima al pilastro dal quale in 10 minuti di camminata in conserva su cresta si arriva finalmente in cima.
Per la discesa proseguire in direzione del Sass Maor seguendo gli ometti e le tracce di passaggio fin sopra la spaccatura dalla quale esce il camino Winkler (scendere all’anello di calata con un passaggio non banale di IV grado e assai esposto fino ad arrivare all’anello di calata – frecce rosse sbiadite). Da qui si fanno tre doppie attrezzate con anello cementato seguendo le frecce rosse sbiadite (20, 20 e 40 mt).
Raggiunta la forcella che divide la Cima della Madonna dal Sass Maor seguire il canale di sinistra (viso a monte verso la cime della Madonna, a sinistra – frecce rosse – in pratica la via Normale) e scendere per il canale detritico (ometti). Quando si arriva ad un grosso masso che interrompe il canale, effettuare una calata (ancoraggio in loco) e continuare seguendo gli ometti lungo il canale di destra (faccia a valle). Scendere ancora per detriti e una crestina (tracce e ometti) a piedi e con alcune brevi calate attrezzate da cordoni o anelli. 2 ore e mezza circa dalla cima al rifugio del Velo.
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia - Pale di San Martino