Inoltre giustamente proprio quest’anno sono stati apposti, lungo il percorso di andata, dei cartelli con la scritta “Via delle Creste- Rue des Cretes”.
Per il ritorno, da Taggia a Molini di Triora i cartelli recitano “La Via dell’Olio”; da Molini al colle del Garezzo passa la gara “La Via delle Streghe”, perseguitate donne di Triora nel Medioevo.
Dalla conca di Monesi a Chiusa Pesio , via rif. Morgantini e Passo del Duca la via non può che chiamarsi “Via dei Frati”, che sempre nel Medioevo perseguitavano le streghe che gli facevano concorrenza ed ospitavano pellegrini delatori.
--Data la lunghezza(293km), il dislivello (6405m), ed il tempo indicativo (27.5 ore), si consiglia, come descritta, di percorrerla in 3 giorni, fermandovi magari un paio di giorni al mare; meglio se avete per es. delle aderenze a S.Remo e a Montecarlo, così evitate di portare la tenda e di cucinare; inoltre ci sono dei bei giretti in mtb da fare lì intorno.
–1° Giorno—L’andata, lunga ed impegnativa, da Cuneo a Ventimiglia: km 140, disl.2800m, tempo indicativo 13.5 ore, e’ da fare se ben allenati ed in forma, meglio col bel tempo.
— Se invece partite dal col di Tenda e non si fa l’alta via di sentieri, ma si scende al rif. Allavena, allora il discorso cambia: sono90km; 1300m di disliv, ed in 9 ore ci potete portare anche le donne ed i bambini. Se poi vi fermate a meta’ strada a dormire (rif. Allavena o S.Bernardo di Mendatica), allora possono proprio farla tutti. .
—Da Cuneo raggiungete in asfalto il colle di Tenda (1871) e prendete la sterrata a sx in direzione “Monesi”, continuate salendo al colle Campanin(2100), poi con ampi traversi al colle della Boaria, quindi per i sassosi saliscendi carsici dietro al Marguareis che toccano quota 2250, arrivate al “Colle dei Signori”(2111), col nuovo rifugio Barbera appena sotto.
–Andate a dx salendo 100m, poi, con piacevolissimi falsipiani e discese attraversate l’ombroso, riposante e lungo “Bosco delle Navette” e arrivate dopo 13 km alla Margheria Loxe(1893): fate rifornimento d’acqua, perché per la via descritta non ne troverete per almeno 3.5 ore!
–Subito dopo tralasciate la strada a sx che porta a Monesi, prendete a dx per tornanti in salita, tralasciando la continuazione a sx che porta al “Redentore, M.Saccarello, Rif.S.Remo”, ma deviate a dx e scollinate in francia al “Passo Tanarello”(2042).
Discesa fino al Passo di Collardente(1600), dove potete scegliere di stare, vuoi di qua, vuoi di là dalla cresta, continuando però nella stessa direzione in salita; raggiungete le “Basse di Sanson”(1700); tralasciate la deviazione a sx per“Realdo, Verdeggia” e poi quella a dx per “Briga”; raggiungete la deviazione, a dx, per il “Balcon de Marta”, ma tirate diritto.
–A–: se vi basta, continuate sulla sterrata dopo poco in discesa, arrivate al rifugio Allavena e poi, in asfalto, circa 40 km, a Ventimiglia.
–B–: Se invece siete dei duri prendete il primo sentiero a dx con indicazione “A.V.”(Alta Via) e non mollatelo più finché non sarete al mare: potete contare su di un sentiero assolutamente unico e spettacolare di circa 2 ore(di cui 30 min a piedi), a tratti molto esposto e stretto che si affaccia inquietante sugli orridi burroni del vallone di Bendola alla vs dx che si butta nel Roya giusto a valle di Saorge.
Aggirerete il M.Pietravecchia e poi il Torraggio (il famoso sentiero degli alpini non è questo, ma , altrettanto esposto e spettacolare, sale dal rif. Allavena dal versante opposto).
Il tratto che fino all’anno scorso era espostissimo(per una diecina di metri) e quindi attrezzato opportunamente con corde, è stato messo un piano con un taglio nella roccia e, benché vi siano ancora delle corde, non è più così spaventoso.
Subito dopo il sentiero ritorna lato Italia, discesa bruttina, da scendere a tratti di sella, ma dopo poco, via “Colle del Corvo”, restando però di qua, siete sulla sterrata e ad un piccolo rifugio custodito, dove l’acqua potete comprarla, perché non è potabile!!!
Appena dopo siete al “Passo Muratone”(1158), dove potreste prendere una sterrata a sx che si tuffa su “Pigna”, ma voi, imperterriti, proseguite diritto, MScarasson(1248), Colle Regairole(1330), tralasciate il sentiero a dx con indic ”AV” e seguite la sterrata a sx in discesa versante Italia(l’indicazione “AV” la ritroverete dopo qualche km); trascurate poi una deviazione a sx in discesa, ma continuate con traversone in piano, salitelle, discese, trascurate un sentiero a sx con indicazione “Rocchetta Nervina”(l’ho fatto nel 97, è bruttissimo, lungo 2 ore, pieno di cinghiali, più di metà a piedi!!), avanti su sterrata, M.Abellio,(1016), Bassa d’Abellio(752), Passo del Cane(596).
Di qui seguite sempre l’indicazione “AV”, che ora va prevalentemente su sentieri e piccole sterrate, attraversando strade di asfalto che scendono di qua e di là, e, se non le perdete, arriverete dritti dentro a Ventimiglia su un sentiero e, attraversate un paio di isolati, vi tufferete nell’acqua di mare!!! Bravi.
–2° Giorno—Da Arma di Taggia a S.Bernardo di Mendatica: km 60, disliv.1800m, temp.ind.5.5ore
–Se volete, o se dovete, potete partire da XXMiglia, aggiungendovi una trentina di km e 1.5 ore.
Da Arma di Taggia seguite in asfalto la “Via dell’ Olio”, che vi porta a Molini di Triora( ma se volete vi sono alternative sterrate finché ne volete, se ne avete voglia), poi raggiungete Triora metà per asfalto, metà su un sentiero che trovate sulla vs dx con indicazione “Il sentiero delle Streghe”; dopo Triora segite l’indicazione “Colle del Garezzo”: 4 km di asfalto, poi bella sterrata, altri 4 km e siete al “Passo della Guardia”(1460): a sx si va al Collardente, voi andate a dx salendo fino al “Colle del Garezzo”(1785), dove attraversate un tunnel di 30m.
Ora non avete che da buttarvi in discesa fino ai 1263m di S.Bernardo di Mendatica, dove, se volete, c’e’ un albergo dove cenate, vi riposate e dormite. Domani sarà più dura!
–3° Giorno—S.Bernardo/Colle dei Signori/ Rif. Morgantini/Passo del Duca/Certosa di Pesio Cn:
Km. 93, disliv. 1805 m , tempo indic. 8.5 ore.
Da S.Bernardo raggiungere Monesi(1310) su asfalto; continuando in direzione Tanarello/Maccarello la strada si fa presto sterrata e si raggiunge la strada di andata alla Margheria Loxe ; rifare il Bosco delle Navette al contrario, un pochettino più dura che all’andata, ma sempre piacevole, arrivate al Colle dei Signori(2111).
Ora la strada sassosa in salita verso il Rifugio Morgantini vi farà imprecare il doppio; state attenti a non farvi scappare la deviazione a dx per il Rifugio: è l’unica sterrata a dx in salita: in 15 minuti sarete al Morgantini.(2270)
Seguite l’unico sentiero in discesa a dx, lasciando il rifugio a sx: lo pedalerete tutto, salvo un centinaio di metri su ghiaione franoso ed in mezz’oretta sarete al Gias dell’Ortica(1836).
Tenete la destra e risalite con piccoli tratti a piedi al “Passo del Duca”(1989).
Al di là ci sono 10 minuti a piedi; al bivio prendete a sx e, quasi tutto in sella scendete al gias dell’Arpi(1435).
Tenete ancora la dx al successivo bivio e con un bellissimo sentiero in dolce discesa passerete sotto le cascate del “Saut” su un ponticello in legno: al di là inizia la sterrata che vi porta al “Pian delle Gorre”(1044).
Asfalto: Certosa di Pesio, Chiusa di Pesio, Cuneo.
- Cartografia:
- IGC 8 ALPI MARITT/LIGURI, IGC 14 SANREMO,IMPERIA, MONTECARLO