dall’ aiguille du midi scendere la cresta ne (tracce,pendio ripido) fino ad un plateau, per cresta dapprima larga , poi stretta fino al col du plan (ripido alla fine) dal colle seguire la cresta fino alle rocce aggirarle sul versante chamonix e ritornare in cresta, seguirla fino ad una sella nevosa, ripassare sul versante chamonix salire un canalone (nevoso e roccioso) per arrivare ad un ripiano nevoso e continuare in cresta.
dopo il tratto in piano scendere a dex (versante envers du plan) prima corda doppia 30mt (attrezzata la sosta) da qui spostarsi per un terrazzino a dex (spalle a valle) per una ventina di metri (2 possibilita’: 2 doppie da 30 mt con soste attrezzate o una diretta da 60 mt molto aerea) si continua alla base delle rocce fino al colle superiore e per cresta nevosa ripida fino alla base, aggirando sul versante chamonix per canalini, fessure e passaggio atletico finale si guadagna la punta dell’ aiguille .
il ritorno si effettua generalmente per la stessa cresta, per quanto sia piu’ interessante scendere al rif. dal requin.
discesa al rifugio del requin: pd
itinerario esclusivamente di ghiaccio che puo’ presentare serie difficolta’ a seconda dello stato del ghiacciaio che si presenta molto crepacciato nella seconda parte.
scendere il primo pendio fino al colletto e scendere il ripido pendio fino alla crepaccia terminale, segue un plateau, poi quando la pendenza aumenta bisogna cercare i passaggi migliori nelle zone crepacciate, che possono cambiare rapidamente, si arriva fino all’altezza della dent du requin girando a six, scendere una bastionata rocciosa (placche e diedri anche attrezzati, il rifugio è visibile seguire anche delle frecce bianche e ometti) dal rifugio subito per comodo sentiero poi tratto attrezzato con pioli e scale fino al ghiacciaio della m. de glace dove ci si porta sopra (tracce con ometti e bolli verdi) sentiero fa tutto il pianoro del ghiacciaio (attenzioni ai buchi e tratti di ghiaccio vivo) arrivando dopo 8 km risalendo sulla six delle scale in ferro che portano verso il trenino di montenvers (dal rifugio calcolare minimo 2 ore)
commento: via di cresta anche se non ha molto dislivello non è banale, le condizioni erano buone, se la visibilita non lo permette consiglio il ritorno dalla cresta, l’attraversata verso il rifugio del requin completa un bellissimo itinerario ma le condizioni del ghiacciaio sono proprio al limite, zone molto tormentate con rischio di trovarsi a tornare indietro o finire in crepacci molto profondi, dal colletto subito l’impressione del plateau che si raggiunge sembra buona poi quando la pendenza aumenta l’aspetto cambia e diventa molto difficile scendere (sempre se la visibilita’ è piu’ che buona) guadagnato l’arrivo al rifugio dopo una breve sosta si scende con sentiero ben attrezzato fino al ghiacciaio, per tracce di paletti e qualche ometto si cammina tutto su ghiacciaio fino alla base dell’ultima balza attrezzata con scale di ferro e sentiero per arrivare al trenino di montenvers