Gita lunga e non banale con le le maggiori difficolta nel tratto finale, alla portata anche di escursionisti molto esperti e allenati, e da non disdegnare anche come ottimo allenamento in vista di gite piu' difficili anche per gli alpinisti piu' bravi.
Attenzione al meteo e alla discesa quando c'è ancora neve
Dalla stazione seggiovia chamole’, (m 2300) salire al colle d’arbole (circa m 2750), scendere al rifugio Arbollè (m 2500).
Prendere il sentiero che porta al colle tra la becca di nona e la cresta n-ovest dell’ emilius, dove e’ posizionato un bivacco; per fare cio’ si perdono almeno 400 metri di dislivello in discesa* per risalirne 800 sino al bivacco; (* A quota 2170 ca un sentiero marcato 16C taglia raggiungendo il sentiero principale che porta al Col Carrel ed al bivacco Federigo, evitando di scendere fino ai piani di Comboè)
Al bivacco attaccare le roccette della cresta, individuare l’attacco della ferrata. Molto facile all’inizio, diventa piu’ interessante in seguito, eccezionale il colpo d’ occhio sulla nord dell’emilius e la traversata dell’aereo e spettacolare ponte tibetano, che porta accesso verso la cima del petit monte emilius;
scavalcatane la cima si cambia versante della montagna e per placche inclinate, cavi , si arriva a uno cartellone infisso sulla cresta che segnala un eventuale via di discesa su ripido sentiero a raccordarsi con la normale; diversi saliscendi e il dislivello effettivo risulta di almeno 150 metri maggiore rispetto a quello indicato nelle relazioni di salita;
Seguire il filo di cresta, l’ambiente e’ severo piu’ da gita alpinistica che da ferrata. ancora un salto di roccia cattiva in strapiombo da superare solo in arrampicata e si arriva in vetta;
Tempi:
h 2,45 min fino al bivacco
h 3,30 min – 4 fino alla vetta
h 2.30 min fino al rifugio
h 1.15 min fino alla seggiovia CHE CHIUDE ALLE 17.30