Il periodo migliore per salire compiere l'escursione va da luglio a ottobre.
Volendo si può combinare questa gita con la salita anche del vicino Monte Saletta con facile percorso in cresta dal Passo di Laroussa.
Si raggiunge prima Bagni di Vinadio, dove seguendo le indicazioni si volge a sinistra, toccando prima Strepeis, quindi Callieri e raggiungendo infine San Bernolfo 1702 m.
Possibilità di parcheggio in prossimità della curva prima del paese, oppure 200 m sopra il paesino, seguendo brevemente una strada sterrata che porta verso la diroccata Capanna del Corborant fino ad un ampio spiazzo dove normalmente si lasciano le auto se si sale verso il Laroussa o la conca del Lausfer.
Dal parcheggio si vede bene il vallone di salita e il Monte Laroussa, si torna indietro per pochi minuti fino a raggiungere la palina segnaletica con indicazioni per il Passo di Laroussa posta all’inizio del paesino di San Bernolfo, oppure si sale per un sentierino ripido (con segnavia giallo) che superando pendii erbosi confluisce pochi minuti dopo nel sentiero principale (segnavia biancorossi).
Il sentiero sale ripidamente lungo il vallone con una fitta serie di diagonali prima verso sinistra e poi volgendo a destra raggiungendo un ampio avvallamento, intorno a quota 2150 m.
Qui il sentiero supera un’ampia conca detritica e poi una vasta pietraia, con flessione verso sinistra con una serie di serpentine si raggiunge quindi il ben visibile Passo di Laroussa m. 2471 (cartello indicatore e indicazione per il Rifugio Migliorero e il Vallone di Ischiator).
Si tralascia il sentiero principale che scende nel vallone opposto e si sale a sinistra (cartello segnaletico con indicazione “Monte Laroussa ore 1.30” fissato su un roccione pochi metri sopra il passo) restando sul versante di San Bernolfo, su una ripida china di pietrame (segni rossi e ometti) che conduce ad una grande conca pietrosa. Seguendo gli ometti e i segni rossi si traversa la pietraia, passando tra macigni e grossi pietroni (percorso non sempre agevole) da destra a sinistra, passando sotto una parete rocciosa che scende dalla cresta Sud e dal costolone Est del Monte Laroussa.
Usciti dalla grande pietraia si traversa un piccolo nevaio perenne verso sinistra in direzione di un saltino roccioso che conduce all’inizio del costone Est del Laroussa. Raggiunto il saltino alto non più di 5 metri si sale direttamente con facili passaggi di I grado, oppure si traversa su roccette a sinistra, proseguendo poi su facile cengia che si ricongiunge pochi metri sopra alla traccia di sentiero. Questo passaggio è leggermente esposto e in presenza di neve o ghiaccio potrebbe rivelarsi insidioso.
Raggiunto il costone orientale, la traccia di sentiero (a tratti poco evidente) indicata dai segni rossi e da vari ometti risale una ripida china di pietrame prima verso sinistra fino a raggiungere il filo del costone e una fascia di roccette, e poi piegando a destra, tenendosi qualche metro sotto il filo del crestone, dove tra pietrame e qualche tratto di facili roccette gradinate con evidente percorso ci si porta sotto la cima, piegando infine a sinistra si raggiunge la piccola croce in legno e il grande ometto con palo in legno della cima del Laroussa (ore 3,30 indicative da San Bernolfo alla cima).
In discesa si segue a ritroso lo stesso itinerario fino a San Bernolfo.
Il toponimo Laroussa si riferisce al colore rossiccio delle sue rocce. Non è una montagna particolarmente frequentata, però merita sicuramente di essere visitata, sia per la bellezza del contesto ambientale, per il piacevole percorso e per il vastissimo panorama visibile dalla cima.
La prima salita nota a questa cima risale al 1878, quando l’ufficiale-cartografo Liserani salì dalla attuale via normale per stabilire quote trigonometriche e fare rilievi cartografici utili per la preparazione della prima Carta d’Italia.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.13 Alta Valle Stura di Demonte
- Bibliografia:
- In cima, 73 normali nelle Alpi Marittime. Blu Edizioni