Note
Le vie di questa parete dello Zucco di Pesciola sono esposte a nord. La parete si caratterizza da un primo risalto, una cengia intermedia ampia e tranquillamente camminabile, un secondo risalto che porta in cima allo Zucco di Pesciola m.2092.
Le vie partono in prossimità di un grosso masso con lato triangolare (il sentiero porta direttamente a questo masso). I nomi della vie sono scritte in nero sulla roccia.
La via Gasparotto vera e propria parte dalla cengia, raggiungibile da differenti vie di diversa difficoltà (via comune (la più facile) IV/IV+, variante diretta delle guide V+/VI, variante dei bergamaschi V-/V).
Di seguito descriviamo la via Comune fino alla cengia, e la via Gasparotto dalla cengia alla cima.
Sviluppo: 7 lunghezze per circa 150 metri di sviluppo. Via storica molto bella e divertente che segue un filo logico e naturale sulla parete. La parte alta può rimanere bagnata dopo la pioggia, soprattutto il 6° tiro.
Attrezzatura: la via, che già presentava anelli cementati alle soste, è stata recentemente richiodata con fittoni resinati e catene alle soste. L’abbiamo trovata più chiodata di quanto ci aspettassimo (chiodatura quasi sportiva). Non è necessario integrare le protezioni esistenti ma possono risultare utili alcuni friend/dadi/cordini se non si ha molta confidenza con la roccia.
Avvicinamento
Le vie partono in prossimità di un grosso masso con lato triangolare (il sentiero porta direttamente a questo masso). I nomi della vie sono scritte in nero sulla roccia.
La via Gasparotto vera e propria parte dalla cengia, raggiungibile da differenti vie di diversa difficoltà (via comune (la più facile) IV/IV+, variante diretta delle guide V+/VI, variante dei bergamaschi V-/V).
Di seguito descriviamo la via Comune fino alla cengia, e la via Gasparotto dalla cengia alla cima.
Sviluppo: 7 lunghezze per circa 150 metri di sviluppo. Via storica molto bella e divertente che segue un filo logico e naturale sulla parete. La parte alta può rimanere bagnata dopo la pioggia, soprattutto il 6° tiro.
Attrezzatura: la via, che già presentava anelli cementati alle soste, è stata recentemente richiodata con fittoni resinati e catene alle soste. L’abbiamo trovata più chiodata di quanto ci aspettassimo (chiodatura quasi sportiva). Non è necessario integrare le protezioni esistenti ma possono risultare utili alcuni friend/dadi/cordini se non si ha molta confidenza con la roccia.
da Barzio (Lecco) raggiungere i Piani di Bobbio: funivia (http://www.pianidibobbio.com, tel. 0341.996101 per periodi di apertura ed orari) o strada sterrata (1h30). Salire poi al rifugio Lecco (0h20). Dal rifugio inoltrarsi nel Vallone dei Camosci con andamento ovest-est, passando alla base della parete nord dello Zucco di Pesciola, sulla cui evidente cresta si snoda il percorso della cresta Ongania.
Descrizione
Attacco:
via Comune
- 1° tiro – risalire lo spigolo fino alla sosta situata su di un terrazzino in corrispondenza di un muretto verticale. 20 Mt., III.
- 2° tiro: superare il muretto verticale appena a destra della sosta (alcune relazioni moderne danno un passo di 5b, probabilmente singolo passo 5a azzerabile su fix). proseguire fino a un terrazzino con la vecchia sosta (chiodo singolo) superare la fessura a sinistra che porta alla nuova sosta. 30 Mt., IV+, III+, IV.
- 3° tiro: salire diritti, poi canalino a sinistra, muretto breve ben ammanigliato e si arriva alla larga cengia detritica. Alla base del camino inizia la Gasparotto (sosta + nome scritto alla base) 20 Mt., IV-, I
via Gasparotto
- 4° tiro – risalire il camino 25 Mt., III
- 5° tiro: entrare nel camino verticale (parete a sinistra e un pilastro staccato a destra) e poi proseguire sul lato sinistro aiutandosi con il pilastro. Continuare sino in sosta 35 Mt., IV+.
- 6° tiro: proseguire a destra della sosta 30 Mt., IV-, II
- 7° tiro: seguire lo spigolo visibile a destra della sosta 30 Mt., II, III
da qui in vetta per sentiero (20 metri)
Discesa: dalla Madonnina di vetta verso est si scende per sentiero alla Bocchetta di Pesciola, da cui verso sinistra (nord) per ampio e ripido canale di sfasciumi, innevato fino a tarda primavera, si torna sul fondo del Vallone dei Camosci e quindi al rifugio Lecco. (0h30)
- Cartografia:
- Kompass n° 105 - Lecco Valle Brembana
- Bibliografia:
- AAVV, OROBIE - 88 immagini per arrampicare, Edizioni Bolis; Zuccone Campelli, le trenta vie più belle di Ivo Mozzanica
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