Ad inizio stagione possono essere utili anche piccozza e ramponi.
Dal parcheggio presso il Piano della Casa, si segue l’ottimo sentiero segnalato (indicazioni per il Rifugio Remondino) Il sentiero sale inizialmente verso destra, tagliando quasi in piano il fianco destro idrografico della conca del Pian della Casa, quindi piega poi verso sinistra con una fitta serie di diagonali, salendo tra grossi massi e larici nel Vallone di Assedras. Prendendo gradualmente quota, il sentiero (sempre ottimamente segnalato) raggiunge un bivio a quota 2070 m., dove si deve trascurare a destra la diramazione per il colle del Mercantour, proseguendo quindi sul lato sinistro del vallone, attraversando un piccolo corso d’acqua fra alcuni enormi roccioni isolati, pervenendo nelle vicinanze di un vecchio gias di pastori. Si vede già bene il rifugio, posto sopra una grande balza rocciosa. Il sentiero, prosegue con altre serpentine portandosi quindi alla base della grande balza rocciosa, sopra la quale è posto il riugio. Prosegue la salita aggirando verso sinistra la balza rocciosa su terreno abbastanza ripido, il sentiero risale una pietraia e poi volge a destra, salendo a mezza costa, raggiungendo la conca dove è situato il Rifugio Remondino 2430 m
Dal rifugio si sale subito verso est puntando ai contrafforti della Cima di Nasta, seguendo una ripida pietraia (segnalata con segni rossi e numerosi ometti) in direzione della cresta SSO della Cima di Nasta, poi si entra in una rampa che sale verso destra, posta tra la bastionata rocciosa della Catena del CAI a destra e lo sperone roccioso della cresta SSO della Nasta a sinistra. Si raggiunge un ampio pianoro detritico (o nevoso) costellato da pietrame e roccioni, passando nei pressi dello splendido Lago di Nasta m. 2800. Contornato il lago sulla destra, si sale a vista su ripidi pendii di pietrame (o neve) in direzione del colletto posto tra la Cima della Forchetta a sinistra e la Cima del Baus a destra. Raggiunto il Colle della Culatta m. 2950, si volge a destra seguendo la cresta NO costituita da blocchi e gradini rocciosi, che riserva facili passi di I su roccia abbastanza solida, superando prima una spalla, e poi sempre lungo il filo, raggiungendola vetta, sormontata da una bella croce in legno (tempo indicativo dal rifugio alla cima : ore 2,00).
In discesa non rimane che seguire lo stesso itinerario percorso in salita fino al Pian della Casa.
Mentre la prima salita invernale nota è opera di Victor de Cessole con la sua fedele guida Jean Baptiste Plent, saliti direttamente in giornata da Saint Martin de Vesubie, i primi salitori noti a questa cima sono il tenente Cornaglia dell’Istituto Geografico Militare e altri soldati, saliti per scopi cartografici nel 1878, ma secondo altre fonti (documentazione dello Stato Maggiore del Regno di Sardegna) pare che sia stato salito già prima del 1840.
- Cartografia:
- IGC foglio 113 - Argentera, Mercantour, Gelas - scala 1:25000
- Bibliografia:
- A. Parodi - Vette delle Alpi dalla Liguria al Monviso.