La breve parte finale, 50 m di dislivello, si svolge su terreno complicato, con alcuni passi di arrampicata, è presente un cordino in loco (2024) ma poco rassicurante per superare il muro con passo di II+.
Da Vonzo alto seguire le indicazioni per Chiappili (segnavia bianco/rosso n.325), si sale in una bella faggeta che dopo circa 200 m di dislivello incontra la strada sterrata per Madonna del Ciavanis/Chiappili (può essere seguita integralmente ma si allunga il percorso). Si incontra subito un bivio e si prosegue a sinistra per con indicazioni per Vallone di Vassola e Alpe Pian di Lee.
Rapidamente si arriva in piano a Chiappili 1600 m (fontane nel borgo) e si riprende subito a salire il pendio sovrastante toccando alcune baite in pietra, quindi sempre sul pendio sovrastante, breve fascia boscosa il sentiero confluisce sulla sterrata che porta nel pianoro del Vallone di Vassola, che va seguita per circa 500 m fino all’ampio pianoro dell’Alpe Vassola inferiore.
Dopo una fontana si prende il sentiero che sale tosto a ds e dopo 20 min si esce di nuovo sulla carrareccia che si inoltra nel vallone di Vassola, 150 mt prima del ponte di pietra sul rio omonimo si segue un sentiero sulla ds che porta all’alpe Balmot 1894 mt
Dopo 10 min si arriva ad un bivio seguire il sentiero di sx che in leggera discesa attraversa il torr Vassola (attenzione alle pietre scivolose) aiutandosi con dei cavi provvidenziali si arriva all’alpe Rossa di sotto 2094 m e poco più avanti si entra in una gola che precede di poco l’alpe Vailet 2233 m con il Bivacco Cecilia Genisio.
Si segue il sentiero a monte del bivacco seguendo le indicazioni per il Colle della Terra, che mette in comunicazione il Vallone di Vassola con il Vallone d’Unghiasse. La mulattiera sale prima per prati, e poi su costeggiando una imponente barriera rocciosa guadagnando un ripiano di erba e placche a circa 2400 m, nelle vicinanze dell’Alpe del Seone. A questo punto si abbandona il sentiero, seguendo alcuni ometti che si dirigono verso nord, si può sia passare dal gruppo degli alpeggi (leggermente nascosti sulla destra) oppure salire per placconate rocciose in direzione della mole del Monte Bessun, aggirando varie zone di pietraia scegliendo quelle più erbose. Si raggiunge la base del pendio che ha origine dalla cima, con la prima parte occupata da una estesa pietraia di blocchi di dimensione medio/grande. Si sale abbastanza comodamente perchè le rocce sono quasi sempre stabili, ma si perde un po’ di tempo. Terminata la pietraia, si sale per la ripida china erbosa sempre in direzione della parete che sorregge la cima, un’ultima breve fascia di pietrame accatastato e poco stabile conduce sotto la parete.
A questo punto, quota 2850 m circa, si presentano le reali difficoltà del percorso, e si hanno due possibilità:
A (difficoltà F) – si entra nel canalino incassato racchiuso tra la parete ed un torrione, salendo la breve china di terriccio marcio e pietrisco, raggiungendo uno sbarramento roccioso. Qui si nota (se presente) un cordino penzolante dall’alto (attenzione perchè è fissato ad un masso e non ad un ancoraggio stabile). Si deve superare il muro sfruttando una piccola fessura dove si può incastrare il piede, per superare un passo di II+ che sbocca su un terrazzino esposto e ricoperto di detrito, cautela. Si prosegue più facilmente per gradoni di terra e pietre mobili e poi su terreno più appoggiato e comodo, raggiungendo rapidamente la cresta sommitale. Da qui proseguendo verso destra, si tocca rapidamente la vetta. Prestare attenzione alla presenza di molte pietre instabili e verificare gli appigli. Si può anche evitare la cresta passando dalla piccola conca di pietre posta sul versante ovest. La cima è contrassegnata dal classico triangolo di vetta del Cai Rivarolo, spazio esiguo.
B (difficoltà EE/F) – da sotto la parete, si individua una spaccatura diagonale al margine desto, che permette con qualche passo di I/I+) di accedere ad una cengia di erba e detriti, che corre parallela al canalino sottostante della variante A. Percorrendo il cengione si arriva alla base della cresta sommitale.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.8 Valli di Lanzo
- Bibliografia:
- valli di lanzo e moncenisio Giulio Berutto