dal parcheggio di Monesino(1307 m) si torna per qualche decina di metri indietro lungo la strada per San Bernardo di Mendatica. A monte della strada, presso una panchina in legno, parte in salita una strada forestale che raggiunge in breve alcune villette che supera per giungere presso un modesto rio. Lo si attraversa (1390 m ca.) poco sotto una presa d’acqua recintata e si prosegue in piano lungo un’evidente traccia di strada forestale che dopo qualche decina di metri si innesta con una strada proveniente da sinistra. Si prosegue così a destra, in lieve salita, e con lunghi tornanti si risale la parte inferiore della Costa Barosello nel fitto bosco misto di faggi e conifere raggiungendo, da ultimo su terreno più aperto, le costruzioni della Margheria Garlenda (1593 m) (1h) poste in una radura con ampio panorama sulle Alpi Liguri. Da qui si piega a destra in direzione SSO (senza entrare sul fondo del Rio Rabbioso) e si risalgono i facili pendii della sua sponda sinistra fino a q. 1720 m ca, dove, sulla sponda opposta del vallone, ora dal fondo più uniforme, si vede un evidente segnavia rosso-bianco-rosso dipinto sul tronco di un grosso albero. Occorre abbandonare il vallone e seguire l’Alta Via che si addentra nel ripido lariceto che, prima in diagonale poi con alcuni zig-zag e infine ancora in diagonale, raggiunge il crinale presso la Goletta di Garlenda (1855 m) (1h45).
Dal poco accennato valico (palina) si prende a destra e si risale la dorsale che a sinistra scende ripida sulla Valle Arroscia mentre a destra presenta un intricato bosco di larici. Si rimonta quindi la dorsale giungendo alla Cima Omo dell’Alpetta (2034 m) dove questa spiana leggermente e su terreno più aperto ci si porta in breve sulla vetta della Cima Garlenda (2141 m) (2h45).
- Cartografia:
- Ed. Multigraphic foglio 107
- Bibliografia:
- JC Campana Scialpinismo Alpi Liguri it. 3