era infeudato, poi e' diventato comune ed e' rimasto tale fino all'epoca fascista, in cui e' stato unito a Premia;
il suo totale isolamento dalla valle (per scendere o salire son 700 metri di mulattiera/sterrato/sentiero, e dal basso sembra inavvicinabile per via delle alte pareti a picco) hanno fatto si' che il suo dialetto rimanesse uno dei piu' arcaici, per via dei pochi contatti con l'esterno.
I suoi abitanti erano assolutamente autosufficienti, e su c'erano nel periodo migliore 200 persone; poi incomincio' lo spopolamento, e l'ultimo abitante mori' negli anni '50;
le case sono tenute benissimo, c'e' anche un rifugio, si festeggiano la candelora con una processione, e ci sono feste al primo maggio e ad agosto.
Il giro vale veramente la pena, perche' introduce in una dimensione ormai desueta.
L’itinerario e’ circolare, ma il tratto Passo-Chioso e’ di circa 100 metri di dsl e due km; consiglio di lasciare al mattino la macchina a Passo, appena fuori il paese, a sinistra, dove incomincia la strada interpoderale parzialmente vietata, che faremo al ritorno, e di dirigersi a piedi lungo la strada a Chioso; cosi’ facendo si evita il recupero dell’auto la sera.
Appena fuori Chioso, incomincia uno sterrato al servizio dell’alpe Vova, ripidissimo e vietato alle auto.
Ci si incammina per lo sterrato e appena possibile lo si lascia per una splendida mulattiera, che purtroppo e’ stata divelta in molti punti per far posto alla strada; si cammina nel bosco, e si sale in fretta, si raggiunge un primo gruppetto di case abbandonate, tra cui una molto bella, e si prosegue fino ad entrare nell’ampio vallone dell’alpe Vova;
ci sono molte fontane, una deliziosa chiesina bianca isolata in mezzo ad un prato, gruppi di case dai tetti in piccole pietre, come e’ uso in val Formazza; ad un certo punto c’e’ un cartello che indica Ca’ Francoli, sia a destra che a sinistra; abbiam preso il sentiero a destra, fa un ampio giro nella conca;
l’alpe Vova e’ appena sopra i 1400 metri, per arrivare a Ca’ Francoli il sentiero che arriva dalla destra del vallone, passa sull’altro lato e sale di un centinaio di metri, portandosi sul lato sud della destra orografica della valle Antigorio.
Ca’ Francoli e’ un gruppo di case in pietra e legno con una deliziosa chiesina; anche qui fontane a volonta’. Il sentiero prosegue a leggeri saliscendi, percorre una bellissima scalinata a gradoni, e arriva a Selecchio superiore, che vale una bella sosta; le case sono tute abitate nei week end e d’estate, tenute benissimo, in legno e con i tetti in pietra; c’e’ il forno del pane, la fonte coperta, mulini le cui pietre son divenute tavoli, una chiesa deliziosa, e sopra il paese una croce visibile dal basso, vicino alla quale passano i due itinerari per il Vannino a destra, e per l’alpe Devero a sinistra;
da Selecchio superiore si scende per bellissimo sentiero a Selecchio inferiore, passando davanti un piccolo oratorio dopo il qule su di una pietra ci sono 6 croci in metallo, Salecchio inferiore aveva la scuola, un’altra bella chiesa e un minuscolo cimitero con tante croci piccole e vicine.
Uno sterrato arriva ad un centinaio di metri dalla chiesa, ma scendendo lo si puo’ evitare percorrendo mulattiera e sentiero fino a sotto i roccioni finali, dopo i quali si percorre qualche centinaio di metri fino all’auto sulla strada.
Calcolando le dovute soste, e’ un giro che si puo’ fare in 4/5 ore.
- Cartografia:
- Kompass DOMODOSSOLA 1:50000
- Bibliografia:
- Sentieri del Piemonte-CDA