Corda da 30 m sufficiente. Ramponi utili per l'avvicinamento in caso di neve dura fino a luglio inoltrato. Altox.it e Guida dei monti d'italia descrivono sommariamente l'itinerario e sottostimano le difficoltà.
itinerario: salire per sentiero verso il colle d’ambin Est ove sorge il bivacco W.Blais, dopo circa un’ora successivamente ad aver affrontato una prima impennata si trova una sorgente con lapide commemorativa del soccorso alpino, di qui proseguire per il sentiero fino al colle ed al bivacco (2-2,15h dalla macchina).
Dal colle proseguire con traverso discendente verso Ovest seguendo i rimasugli del ghiacciaio di rudelagnera sino ad incontrare un laghetto glaciale, proseguire oltre e scendere nella evidente conca situata a Nord Ovest del predetto laghetto sino a portarsi alla base del pendio di rocce e sfasciumi dominato dalla guglia rocciosa del grand cordonnier. Risalire il pendio detritico e imboccare il canale di sx che conduce al colletto cordonnier da cui inizia l’ascensione vera e propria (3-3.30h dall’auto). Dal momento che si scende per l’itinerario di salita si possono lasciare gli zaini al colletto. Di qui seguire una traccia (con ometto) che contorna una protuberanza rocciosa e per canale erboso pervenire a un colletto dove confluiscono due canalini da est e da ovest dove conviene legarsi per affrontare un primo passaggio roccioso in leggero strapiombo, ben manigliato III- in cima al predetto passaggio ottima sosta con chiodo, fix, cordone e maillon.
Di qui seguire ometti e tracce per una cengia erbosa lungo il versante est, tornare verso la cresta e superare un camino di II grado (chiodo alla base) sino a portarsi alla base di un diedro alto una dozzina di metri, affrontarlo direttamente con passo leggermente strapiombante all’inizio III- (1chiodo in posto alla base). All’uscita del camino una placca inclinata fessurata porta ad uno spigolo dove si trova una sosta (fix, e cordino). Proseguire verticalmente fino ad una croce commemorativa. Di qui prima verso dx con pochi metri di elementare arrampicata, quindi verso sx si supera un passo un po aggettante (II+, fix) e si perviene alla vetta meridionale.
discesa: si può seguire l’itinerario di salita, in prossimità della vetta sull’estrema propaggine meridionale si trova una calata attrezzata con e maillon calarsi sino alla croce, da qui disarrampicare per la placca (eventualmente tenendo la corda per sicurezza) e giunti alla cima del diedro reperire uno spuntone con cordone azzurro su cui si può effettuare la calata nel diedro.
Da qui con semplici passi di disarrampicata ed una calata in prossimità del primo passaggio roccioso su sosta a chiodi con cordone e maillon riguadagnare il colletto dove ci si era legati e per sentiero scosceso il colletto cordonnier.
Alternativamente si può fare una doppia leggermente strapiombante di 15 m direttamente sul colletto fra la cima sud e la nord (sosta con due fix, cordino e maillon), quindi una seconda di altri 15 lungo un camino sul versante est (sosta con fix e maillon), da dove si raggiunge in breve la cengia erbosa percorsa il salita.
Dal colletto cordonnier ripercorrere a ritroso tutto l’itinerario di avvicinamento (8-10h. dall’auto all’auto).
Per salire eventualmente anche la cima nord (croce), dal colletto fra le due cime, girare sul versante ovest, superare una placca (II) e portarsi alla base del torrione finale, da scalare direttamente e faticosamente perchè leggermente aggettante (5 m, IV-, fix). Sotto la croce una sosta fix, chiodo e cordini permette la calata di questo tratto.
- Cartografia:
- IGC tavola 1 1: 50.000
- Bibliografia:
- www.Altox.it; Guida dei Monti d'Italia Alpi Cozie Settentrionali