Materiale: corde da 60m, fettucce o cordini per collegare le soste ( attrezzate per le calate) nut e friend utili ma non indispensabili.
Bella via su roccia buona (incredibilmente abrasiva) per buona parte della via, purtroppo il 4° e ultimo tiro sono piuttosto delicati causa roccia friabile.
da Cuneo proseguire per Demonte in Valle Stura per poi risalire tutto il Vallone dell'Arma fino al Colle di Valcavera (2416 mt).
Al bivio si gira a sinistra, si prosegue su strada sterrata fino alla Bandia (2403mt -casermette diroccate) e dopo circa 1,5 Km posteggiare nei pressi del Colle Margherina (2420 mt). Proseguire a piedi per facili prati fino alla
base (20 minuti circa). Risalire la pietraia e portarsi sotto la parete. La via attacca tra Bocciolo e Rolling Stones, a sinistra di un evidente torrione staccato dalla parete e alto 15m.
Dalla Valle Maira:
1) da Cuneo a Castelmagno proseguire al Colle dei Morti (Cippo di Pantani – 2480 mt) e successivamente al Colle Valcavera collegandosi all’itinerario dalla Valle Stura;
2) da Cuneo a Ponte Marmora svoltare a sx fino a Marmora, proseguire per Tolosano raggiungendo il Colle d’Esischie (2370 mt) e il Colle dei Morti collegandosi all’itinerario precedente.
L1: salire il muro verticale e seguire l’evidente fessura diagonale verso dx ( tiro atletico e verticale, 6a, 35m);
L2: salire il muro verticale per placche e piccole fessure fino ad arrivare sotto un tettino ( bel tiro su roccia ottima, 6a+, 30m);
L3: salire dritti superando il tettino, uscendo all’imbocco di un canale su roccia meno stabile, fino a sostare a dx sullo speroncino che divide in due il canale ( 5c, 20mt);
L4: passare a dx e proseguire nel canale su roccia rotta, attraversare la cengia erbosa piegando leggermente a sx in direzione di un muretto di 15 mt ( 5a, 45m);
trasferimento: attraversare la grande cengia piegando gradualmente verso sx, fino a reperire la continuazione della via alla base di una bella placca di calcare bianco incisa da una fessura verticale ( sosta 2 fix);
L5: bel tiro che segue tutta la fessura con scalata continua e verticale su calcare compattissimo; sostare alla fine della fessura su comodo terrazzino poco sotto un grande diedro sulla dx ( 6a, 45m); L6: entrare nel grande diedro a dx e salire per fessura e canale, fino a sostare su di una placca a sx di un piccolo colletto ( 5b, 35m);
Discesa:
1) in doppia sulla via fino alla grande cengia erbosa, quindi a piedi prendere a dx ( faccia a valle) attraversando per 250 mt circa fino a raggiungere una zona meno impervia, per la quale svoltando a sx si raggiunge la base della parete e l’attacco della via.
2) dal colletto salire facilmente per qualche metro a dx fino alla cima del torrione; imboccare un canale detritico che scende piegando a dx fino a raggiungere la grande cengia erbosa collegandosi all’itinerario precedente.
VARIANTE
dalla S4 della via originale, attraversare a piedi la grande cengia erbosa, puntando alla base della parete sovrastante girando a sx ( fix visibili) di un piccolo torrione staccato ( sosta 2 fix );
L1: salire verticalmente pochi metri di placca lavorata, poi verso sx su roccia ottima e lungo il muro finale fino in sosta ( 5c, 20m);
L2: superare il piccolo tetto e uscire in sosta a dx ( 6a, 15m);
L3: proseguire sempre dritti su bellissimo tiro verticale su roccia superba ed abrasiva, segue fessure fino alla cima del torrione ( 6a+, 30m);
Discesa:
1) in doppia sulla via fino alla grande cengia erbosa, quindi a piedi prendere a dx ( faccia a valle) attraversando per 250 mt circa fino a raggiungere una zona meno impervia, per la quale svoltando a sx si raggiunge la base della parete e l’attacco della via.
2) dalla cima del torrione raggiungere e seguire il canale detritico che scende piegando a dx fino a raggiungere la grande cengia erbosa collegandosi all’itinerario precedente.
- Bibliografia:
- L.Belliardo F.Bottero - Rocca la Meja AlpClimbing - I libri della Bussola - 2011