Superato l’abitato di Torre Pellice, si stacca a dx la stradina per Coppieri; poco dopo si devia a sx (cartello) e con percorso a mezza costa quindi alcuni tornanti si arriva a Bonnet punto di inizio dell’itinerario.
Si sale tra le costruzioni fino al bivio dove si trovano due frecce in legno sul muro. Si segue la traccia per il Castelus, che entra nel bosco e passando sul versante occidentale della montagna, sale a raggiungere la dorsale in corrispondenza di un crocevia di sentieri.
Deviando a dx in pochi minuti si arriva sulla sommità del Castelus. D’obbligo scendere leggermente e portarsi attraverso un foro nella roccia sulla balconata rocciosa dove si trovo un ometto di pietre ben visibile anche dal basso.
Ritornati al crocevia, scendere dal versante opposto seguendo la ripida traccia che si abbassa velocemente. Si attraversa una zona di massi (ometti) quindi il sentiero svolta a dx portandosi sul versante SE dove si trova un breve tratto esposto attrezzato con cavo metallico. Si scende ancora per poco fino ad incontrare il bivio per il Bars d’la Tajola.
Svoltando a dx si risale brevemente il sentiero 132 portandosi al punto in cui (cartello) si trova l’accesso alla cengia. Ci si cala in uno stretto buco nella roccia, quindi una cengia decisamente esposta ma attrezzata con ringhiera e corrimano permette di raggiungere la ripida scala in gradini di ferro infissi nella roccia che porta sulla cengia.
Targa a ricordo dei valdesi rifugiati sulla cengia al tempo delle persecuzioni. Ritornati sui propri passi al bivio, si scende per il sentiero precedentemente abbandonato, portandosi su una sterrata.
Si segue la sterrata fino in corrispondenza di una fontana dove si stacca a dx un sentiero che permette di ritornare a Bonnet, chiudendo il giro ad anello.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.7 Val Pellice, IGC n.6 Monviso