Dallo spiazzo sterrato nella Piana di Stroppia si prosegue lungo la pista sterrata di sinistra, che dopo alcune centinaia di metri termina in zona boscosa dove inizia il Dino Icardi (segnavia Giallo-Blu) che si inerpica a stretti tornanti tra zone di ghiaia ed altre erbose portandosi a ridosso della prima paretina rocciosa, che si supera agevolmente su un terrazzino verso sinistra dal quale si accede ad un ripiano solcato dal torrente che ha origine dalle cascate. Si supera un ponticello e si riprende a salire raggiungendo un bel ripiano erboso. Qui si riprende a salire più faticosamente su fondo ghiaioso, portandosi alla base della seconda e più strutturata parete rocciosa che sorregge il Lago della Niera. Si raggiunge un modesto ruscello che si attraversa verso sinistra dove si trova un sentiero in parte attrezzato con scalini di cemento e corrimano di corda che consente il superamento di una zona rocciosa abbastanza verticale ed aerea (delicato in presenza di neve o ghiaccio). Affrontati alcuni tornanti si percorre una ampia cengia che porta al ripiano con il Rifugio Stroppia (privato) posto su un balcone naturale a picco sull’alta valle.
Dalla costruzione, si continua in piano a sinistra attraversando il torrente con la cascata, e quindi superando il dosso sovrastante si sbuca nel vastissimo altopiano del Vallonasso di Stroppia presso il pittoresco Lago della Niera (lago effimero alimentato dalla fusione dei nevai e presente solamente fino ad inizio estate o dopo abbondanti piogge). Da questo lago hanno origine le bellissime cascate di Stroppia.
Il sentiero prosegue in falsopiano sotto la vertiginosa parete nord-est del Monte Baueria, che si costeggia proseguendo sul sentiero per il Bivacco Barenghi. Si ignora il bivio per il Colle della Portiola/Monte Sautron, che verrà percorso al ritorno costeggiandola. Proseguire sul fondo del vallone fino a che questo devia sulla destra, a circa 2500 m, qui si incontra il bivio a sinistra per il Col de Nubiera che andrà seguito per un tratto.
Si sale per un dosso erboso e poi morenico, fino a giungere al vasto altopiano che ospita i piccoli (e quasi scomparsi) laghetti di Nubiera. Giunti presso l’ultimo laghetto, si abbandona il sentierino che prosegue verso destra al Col de Nubiera e ci si dirige a sinistra portandosi alla base del vasto pendio sud del Monte Baueria. Si raggiunge un delineato costone erboso dove si incontrano i primi ometti a circa 2650 m, che indicheranno la via di salita.
Il pendio non presenta alcuna difficoltà se non per il fondo detritico a tratti faticoso; nonostante l’aspetto impervio la salita si sviluppa senza problemi facendosi guidare dalle evidenti tracce e dai numerosi ometti. In salita è consigliabile mantenersi nelle vicinanze delle roccette poste a sinistra nei pressi del crestone, mentre in discesa gli sfasciumi e la ghiaia si prestano a scendere rapidamente.
Prestare attenzione alla cima che precipita sul versante del Vallonasso di Stroppia.
Si fa ritorno all’altopiano alla base del pendio, e ci si dirige verso sinistra seguendo una traccia di sentiero che poi diventa più marcata, sentiero Roberto Cavallero (segnavia Rosso-Blu) che, proveniente dal Bivacco Barenghi, si dirige a sud verso l’evidente piramide del Monte Sautron scendendo tra avvallamenti.
Tale sentiero, con un lungo tratto in leggera discesa, e qualche saliscendi, giunge ad incontrare il tracciato che sale al colle della Portiola e al Monte Sautron. Si segue a ritroso quest’ultimo sentierino che, serpeggiando in un valloncello di sfasciumi, riporta sul fondo del Vallonasso poco a monte del Lago Niera, chiudendo così il periplo del Monte Baueria ed il parziale giro ad anello.
E’ anche possibile, poco oltre i laghetti del Nubiera, dirigersi subito ad est, affrontando così la discesa verso il fondo del Vallonasso di Stroppia tramite un ripido e alto pendio di sfasciumi alternati a fasce erbose; questa variante, essendo priva di sentiero, è assolutamente sconsigliabile in caso di nebbia.
- Cartografia:
- IGC n.7 1:50000, Valli Maira, Grana e Stura
- Bibliografia:
- TCI-CAI, Guida ai Monti d'Italia, Monviso e Alpi Cozie Meridionali