Commentare questa storica via conosciuta da tutto il mondo alpinistico e oggetto di innumerevoli articoli e discussioni non è semplice e si rischia di dire cose non condivise da molti, ma ci tengo a esprimere ugualmente il mio parere personale.
Innanzitutto dire che questa via è molto chiodata come si legge in certi articoli e riviste mi sembra sinceramente esagerato, è certamente vero che rispetto a 10-15 anni fa le cose sono cambiate ci sono indubbiamente più chiodi, qualche dado e tricam incastrato, i cordini nelle clessidre indicano il percorso e la protezione, le soste sono attrezzate per una eventuale ritirata ma l’ ingaggio rimane alla grande ! Bisogna andare fuori dalla protezione con decisione in molte occasioni ma fortunatamente si riesce sempre a evitare, proteggendosi adeguatamente, voli veramente pericolosi. Se non si possiede il livello per tirare la libera l’uso dei clif in particolare nel secondo tiro dopo il pesce non è facile e richiede decisione. Non dimentichiamo inoltre che è molto lunga, se si programma il bivacco (come noi) è necessario portare un po di peso che complica notevolmente le cose. E’ per questo che calarsi alla fine delle difficoltà non ha lo stesso valore. Nei tiri più semplici non ci sono chiodi e quindi è necessario proteggersi e prestare attenzione, per farsi seriamente male forse sono proprio questi i tiri più pericolosi. La roccia è fantastica nei tiri difficili ma spesso mediocre nei tratti più facili, specialmente nella parte sopra la cengia, dove è necessario prestare molta attenzione.
Sconsiglio di affrontare la salita in 3 in quanto diventerebbe impossibile sfalsare le corde con conseguente attriti e poca protezione per i secondi di cordata nei traversi che diventerebbero molto pericolosi.
Ovviamente per i top climber professionisti che arrampicano per mestiere, queste fantastiche placche che magari hanno salito più volte gli sembreranno quasi banali ma per me che lavoro, vivo lontano dalle montagne e arrampico nel tempo libero è stata una grande soddisfazione e un grande traguardo.
Questa relazione molto dettagliata è proprio destinata a coloro che pur non essendo dei top desiderano cimentarsi con questa grande via con un piccolo aiuto in più, non perdersi !
Buona arrampicata a tutti !
Qualche consiglio sul materiale:
2 mezze corde da 60mt (minimo 55mt) in buono stato per avere sicurezza sfalsando le corde
Serie completa di friend Camalot (dal 0.2 al 3)
Qualche micro friend
Una serie di tricam (rosa-rosso-marrone-blu)
Qualche nut medio piccolo (non indispensabili)
Diversi cordini in kevlar anche sciolti per le clessidre
2 o 3 clif medio grandi e 2 staffe
Chiodi vari (utili solo per la parte alta o per emergenze, nella parte bassa più impegnativa non servono, i chiodi che ci stavano ci sono già !).
Un solo martello.
Secchiello o qualsiasi freno che consenta di sfalsare le corde per assicurare il primo di cordata.
10 rinvii sono sufficienti, cordini e moschettoni liberi per allungare le protezioni.
Relazione tecnica:
Dal rif. Falier in circa 45 min. si giunge facilmente alla base della parete sotto la famosa placconata grigia che caratterizza la parte più impegnativa della via, prima percorrendo il sentiero che sale al passo Ombretta e successivamente per tracce verso destra.
I primi due tiri originali (marci e faticosi) conviene evitarli. La fessura grigia di attacco (3° tiro della via originale) si può raggiungere passando da destra salendo per roccette di II e III grado fino a raggiungere una evidente cengia che va percorsa verso sinistra (facile) per circa 200mt, giunti sotto la fessura si attrezza la sosta su friend.
1
Salire la fessura di roccia scura e poco solida (tralasciano uno spuntone marcio con cordino bianco a sinistra) (V+ /VI-) al suo termine spostarsi a sinistra più facilmente (IV), per lame non molto solide si raggiunge una cengia. Non sostare alla prima sosta ma percorrere la cengia verso sinistra per altri 10mt circa e sostare.
(50 mt / sosta comoda 1 chiodo 1 friend)
Protezioni: 1 ch di via e diverse possibilità di mettere friend, il primo passo in placca per prendere la fessura si può proteggere con uno spit ribattuto a sinistra (un kevlar ci passa)
2
Salire esattamente sopra la sosta su roccia grigia fessurata raggiungendo dopo pochi metri una seconda cengia (V), appena a destra (non andare troppo a destra) salire verticalmente (passo di VI-) dopo qualche metro iniziare e obliquare verso destra in direzione di un grande tetto (V) (molto evidente anche dalla base della parete) non raggiungerlo e ritornare verso sinistra più facilmente (IV) per trovarsi nuovamente sulla verticale della sosta.
(45 mt / sosta comoda su chiodi)
Protezioni: nessuna ma proteggibile con friend e dadi medio-piccoli.
3
Percorrere una evidente rampa che sale obliqua vero destra (III+) raggiungendo una cengia dove si sosta.
(40 mt / sosta comoda su chiodi)
Protezioni: nessuna ma ben proteggibile con friend
Nota: si può salire anche dritto ma con maggiori difficoltà
4
Obliquando leggermente a sinistra su placca si raggiunge un piccolo tetto evitarlo a sinistra e per rapa fessurata raggiungere degli strapiombi (IV-) proseguire superando lo strapiombino che porta alla base di un evidentissimo diedro grigio (VI-).
(50 mt sosta discretamente comoda su 2 ch e 1friend
Protezioni: 1 ch e possibilità di aggiungere friend medi
5
Con arrampicata tecnica salire il diedro di buona roccia che obliqua leggermente verso destra (VI- continuo) fino a raggiungere un comodo pulpito.
(40mt sosta comoda su 2 ch e 1 clessidra)
Protezioni: 1 ch e buone possibilità per friend medio-piccoli
6
Salire la fessura sopra la sosta (VI-) e continuare a salire il diedro che obliqua verso destra (V con passo di VI+ subito prima della sosta).
(35mt sosta molto scomoda su clessidra in fessura e grosso dado incastrato)
Protezioni: nessuna ma ben proteggibile con friend medi
7
Superare lo strapiombino fessurato subito a sinistra della sosta (VI) e proseguire su bellissima placca a buchi obliquando leggermente a sinistra (V+) poi verticalmente (5mt VI+) fino alla sosta su esile cengia leggermente a sinistra.
(25mt sosta discretamente comoda su ottima clessidra)
Protezioni: diverse clessidre e possibilità di mettere tricam o friend
8
Direttamente sopra la sosta (V+) poi obliquando a destra fino a una fessurina di ottima roccia che porta sotto a un tettino (VI-), evitarlo a destra e con passo più difficile (VII-) raggiungere la sosta (35mt sosta scomoda con 3 ch + 1 tricam da mettere).
Protezioni: qualche clessidra e diverse possibilità di mettere friend medio-piccoli
9
Leggermente a sinistra della sosta salire una fessura (VI-) che diventa una rampetta friabile (IV+) fino sotto a un tetto traversare 3 mt a destra (V+) e salire verticalmente su difficile placca a buchi con un passo difficile (VII-) fino alla sosta posta in una piccola nicchia sotto a un bombamento.
(40mt sosta scomoda su 1 ch 1 clessidra e uno spuntone)
Protezioni: chiodi nel tratto più duro e possibilità di mettere qualche friend.
10
Salire verticalmente 2 mt (friend giallo) e traversare difficilmente a sinistra (VI) montando sopra a un terrazzino, (2 ch da collegare) traversare a sinistra in placca con duro passo di ingresso (VII+) per raggiungere una fessura verticale (2 ch), risalirla (VIII o VII e A1) (2 ch e friend piccoli) al suo termine con duro bloccaggio su presa rovescia raggiungere la sosta posta leggermente a sinistra (dalla sosta penzola un cordino che si può moschettonare).
(35mt sosta discretamente comoda su chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
11
Traversare a sinistra fino a un chiodo a lama salire verticalmente (passo di VII) e continuare obliquando leggermente a sinistra con minori difficoltà (VI-) fino a raggiungere il bordo sinistro di una nicchia (qualche clessidra) traversare qualche metro a sinistra in direzione di una seconda nicchia raggiunta salire verticalmente per fessura (VI) (friend) fino alla sosta su esile terrazzino.
(35 mt sosta discretamente comoda su 2 chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
12
Il famoso tiro del diedro svaso.
Salire leggermente a destra e poi verticalmente fino a raggiungere un bong in un buco non visibile dalla sosta (VI), continuare verticalmente per circa 8-10mt fino a raggiungere un secondo bong (V+ poi VI+) e dopo pochi metri un tricam incastrato (VII-). Circa 3 metri sopra e leggermente a sinistra è visibile un cordino in un chiodo, salire con forti difficoltà (VIII+ in libera o con i clif e staffe su buchetti netti), raggiunto il chiodo obliquare nettamente a destra (possibilità di piazzare un tricam) (VII-) fino a una clessidra continuare sempre a destra fino a raggiungere la scomoda sosta (VI+).
(35mt sosta scomoda su 3 chiodi ma nessuno veramente buono!).
Protezioni: come indicato sopra
13
Traversare a destra circa 4 mt, (VII il passo per uscire dalla sosta poi più semplice) piazzare un buon friend rosso in un buco e affrontare un duro passo con blocco violento su bidito sinistro (VIII- o passo su clif) per raggiungere un piastrino (cordino blu visibile su chiodi), salire sul piastrino e traversare a destra (VI+ poi più semplice) fino a entrare nella nicchia del pesce (appena entrati piazzare un cordino in uno spuntone per proteggere il compagno) e sostare sul bordo destro.
(20mt sosta comoda su 2 spit da 8 mm)
Protezioni: come indicato sopra
Nota: per evitare la sosta non troppo sicura è possibile unire questi due tiri (12° e 13°) con maggiore sicurezza ma con possibili problemi di attrito delle corde.
Possibile bivacco ma all’ apparenza piuttosto scomodo con terreno scosceso e molto sconnesso poco posto max 3–4 persone, è assolutamente necessario restare legati, in caso di pioggia con vento si è poco riparati.
14
Uno dei tiri più difficili della via.
Con passaggio delicato uscire dalla nicchia del pesce a destra (possibile clessidra bassa per proteggere la sosta), salire verticalmente (friend rosso) e con alcuni passaggi atletici raggiungere una buona clessidra (VII), traversare orizzontalmente a sinistra, da prima con difficoltà (VI+) (altra clessidra) poi più facilmente (V+) fino a raggiungere una clessidra che si trova esattamente sopra il bordo sinistro del pesce, iniziare a salire verticalmente su buchetti raggiungendo una sosta attrezzata ben visibile compiendo un leggero semicerchio a sinistra (8-10 mt VIII+ poi VI) (possibilità di mettere qualche tricam e riposare sui clif riducendo le difficoltà), non sostare (sosta non troppo sicura) ma proseguire sempre su buchetti per circa altri 8-10 mt sempre leggermente a sinistra e poi nuovamente a destra (VIII- poi VI) (possibilità di mettere qualche tricam e riposare sui clif riducendo le difficoltà) fino a raggiungere una grossa clessidra dove si sosta.
(38mt sosta scomoda su ottima clessidra)
Protezioni:come indicato sopra.
Note: è necessario sfalsare molto bene le corde per ridurre gli attriti, fino alla fine del traverso è necessario rinviare solo una corda e nel tratto verticale successivo rinviare solo l’ altra corda (questa manovra agevola anche il secondo di cordata).
15
Il tiro chiave della via.
Salire verticalmente fino a entrare in una piccola nicchia leggermente a sinistra (clessidra) (VI), puntare a un cavetto di un nut incastrato ben visibile (possibile friend intermedio), da questo con forti difficoltà salire obliquando a sinistra su buchetti (4 mt VIII-) fino a raggiungere un chiodo con cordini (l’ uso dei clif per superare questo tratto non e semplice), traversare a destra in aderenza e raggiungere piccoli buchi, con violenti passi sulle dita (buchetti) verticalmente (IX- passo chiave della via) e quindi salire in obliquo sempre a destra (VI+) fino a raggiungere la sosta (con i clif si passa ma con maggiori difficoltà rispetto ai passaggi sui clif del diedro svaso sotto il pesce).
(20 mt sosta scomoda su chiodi, possibile rinforzare con clessidra bassa e nut nella fessura in alto)
Protezioni: come indicato sopra.
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Il tiro del pendolo.
Salire obiquando leggermente a sinistra su placca lavorata (clessidra e successivo chiodo) (VI-) fino a raggiungere una piccola clessidra con cordino sfilacciato (rinforzare con friend verde), ci sono due possibilità:
Se si tenta la libera è necessario scendere arrampicando per circa 5-6 mt fino a quando si intravede sulla sinistra la possibilità di attraversare su placca con piccoli buchi svasi e piedi in aderenza (VIII/VIII+) fino a una evidente fessura.
Se non si tenta la libera farsi calare a corda per circa 6-7 mt e iniziare a pendolare correndo lungo la parete fino a raggiungere sulla sinistra un chiodo ben visibile.
Risalire quindi la fessura grigia con tratti atletici in dulfer interamente da proteggere a friend medio-piccoli (VI+/VII-) fino alla sosta posta leggermente a sinistra sotto al bordo sinistro di un evidente tetto.
(35mt sosta molto scomoda su 4 chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
17
Attraversare a destra su roccia poco solida fino a raggiungere un diedro giallo, risalirlo fino a prendere la fessura rovescia del tetto che lo chiude (possibilità di mettere friend) (VI), attraversare verso destra con i piedi in aderenza tenendo la fessura rovescia del tetto fino a un chiodo, sulla destra superare lo strapiombino e salire sul pulpito sovrastante dove si sosta (VII-).
(15mt sosta discretamente comoda su chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
18
Salire verticalmente sopra la sosta fino a un chiodo (VI) ridiscendere e attraversare a destra fino a entrare in un dietro svasato (si può anche attraversare direttamente senza salire ma non si riesce a proteggere la sosta), risalire il diedro (molti chiodi) (VII o A0) superando nel finale un tratto più strapiombante fessurato con 2 chiodi (VII+ o A0), salire con minori difficoltà (V) fino alla grande cengia alla fine delle grandi difficoltà.
(40mt sosta molto comoda su tre chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
Nota: il posto migliore per bivaccare è circa 7-8 mt a destra della sosta, riparato da eventuale pioggia, perfettamente piano, sufficientemente spazioso per ospitare comodamente 6–8 persone, non si trova acqua ma nella grotta sono presenti in un sacco nero alcuni dormibene e un telo termico.
Da questo punto è possibile calarsi in doppia lungo la via (11 o 12 doppie attrezzate) molte cordate lo fanno ma salire fino in cima a mio avviso ha tutto un altro sapore e valore !
Non dimentichiamo inoltre che si tratta di doppie impegnative su chiodi normali e cordini non sempre nuovi !
19
Attaccare circa 8-10 metri a destra rispetto alla zona del bivacco (chiodo di sosta e chiodo visibile a circa 4 mt da terra). Placca grigia con singolo non semplice su piccoli appigli per uscire dal chiodo (VI) poi più facilmente leggermente a destra e successivamente a sinistra (V) (possibilità di mettere alcuni friend medi e piccoli)
(15mt sosta comoda su chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
20
Salire l’ evidente diedro grigio e fessurato (V) da proteggere con friend per circa 30 mt fino a un chiodo, traversare a sinistra circa 2 mt per poi rientrare a destra (VI-), salire ancora verticalmente su roccia poco solida (1 ch) superando due bombamenti fino alla sosta (V-).
(40mt sosta discretamente comoda su 2 chiodi)
Protezioni: come indicato sopra.
21
Salire facilmente su placche grigie adagiate (III+) fino a raggiungere una fascia più verticale sostare circa 15 mt a destra dell’ evidente e grande diedro giallo.
(55mt sosta comoda su chiodo e clessidra)
Protezioni: possibilità di mettere qualche friend
Nota: punto di raccordo con la via dell’ Ideale nel caso si decida di uscire da questa via attraverso la parte alta del pesce.
22
Superare lo strapiombino sopra la sosta (V+) e senza percorso obbligato, con minori difficoltà (III+) salire le placche fessurate di roccia grigia ma poco solida fino a quando è possibile attrezzare una sosta.
(50mt sosta da attrezzare)
Protezioni: veloci di ogni tipo
23
Salire ancora per placche appoggiate obliquando a destra lasciando sulla sinistra il grande diedro giallo (III) fino a quando si arriva in vista dei camini finali (la via sale in quello più a sinistra).
(50 mt sosta da attrezzare)
Protezioni: veloci di ogni tipo.
24
Salire ancora per placche appoggiate scegliendo i tratti di roccia più solida e facile (III+)
(55mt sosta da attrezzare)
Protezioni: veloci di ogni tipo.
25
Obliquando a sinistra entrare nel camino e risalirlo (IV).
(45mt sosta da attrezzare)
Protezioni: veloci di ogni tipo
26
Salire ancora nel camino superando un grosso sasso incastrato e sostare dove il camino diventa più verticale (IV-).
(45mt sosta da attrezzare)
Protezioni: veloci di ogni tipo.
27
Salire nel camino fino sotto a una zona strapiombante spesso bagnata (IV) superare con passo atletico lo strapiombo utilizzando una lama non troppo solida (V+) appena possibile traversare a destra su esile cengia superare un canale e sostare in quello successivo alla base di un diedro svasato (IV-).
(35mt sosta da attrezzare)
Protezioni: qualche friend e spuntoni.
28
Salire il diedro svasato di destra (V), al suo termine superare la placca a buchi di ottima roccia obliquando leggermente a sinistra (IV+).
(40mt sosta comoda su 2 chiodi uno mio lasciato)
Protezioni: friend medio – piccoli nel diedro e clessidra o tricam nella placca.
29
Attraversare a sinistra rientrando nuovamente nel camino e risalirlo (IV).
(40mt sosta scomoda su 2 chiodi)
Protezioni: veloci di ogni tipo.
30
Salire con arrampicata atletica sulla parete destra del camino 3 chiodi visibili (3mt VI-), uscire dal camino su terreno più facile (IV), proseguire per facili roccette per altri 10 mt.
(30mt sosta comoda su grosso spuntone)
Protezioni: come indicato sopra
31
Proseguire su terreno appoggiato di facili roccette (III+) fino alla forcella in vista del ghiacciaio, salire facilmente a sinistra fino a sostare su comoda cengia a fianco delle antenne della funivia di punta Rocca
(55 mt sosta comoda su grosso fittone in ferro)
Protezioni: veloci di ogni tipo
Scendere le scalette di servizio della funivia, se ancora funzionate bussare e farsi aprire la porta per entrare nella stazione altrimenti arrangiarsi in qualche modo per aggirarla eventualmente con una breve corda doppia.
Discesa: banalmente in funivia se ancora aperta (ultima corsa in discesa in questa stagione alle 16,20) oppure a piedi per il ghiacciaio prima per le piste da sci e poi tenendo la destra, normalmente non presenta difficoltà tranne un breve tratto dove è presente del ghiaccio ma non è molto ripido, al termine del ghiacciaio una strada sterrata di servizio conduce al passo Fedaia (circa 1 ora e 30 minuti).
- Bibliografia:
- guida della marmolada di M. Giordani