Avvicinamento
Per raggiungere l’anello del Tour sono possibili più itinerari: parcheggio al pian della Mussa e risalita al Gastaldi, oppure lasciare l’auto ad Usseglio e raggiungere il Rif. Cibrario, o passare dal Lago di Malciaussia, mentre dalla parte francese l’avvicinamento è dall’ abitato di Averol.
1° Tappa: Rif. Gastaldi – Lago della Rossa – Colle Altare- Rif. Cibrario.
Dislivello:
700 m. in salita e 770 m. in discesa.
Durata:
prevedere almeno 4 ore senza le soste
Seguire il sentiero posto a destra del Rifugio, dove c’è un piccolo pilone votivo dedicato alla Madonna. Scendere verso Sud, in direzione del valloncello che si trova ai piedi del ghiacciaio della Bessanese. in seguito attraversare un affluente dalle acque cristalline che contrastano con quelle precedenti. Dopo una breve salita, si arriva ad un primo bivio per il colle d’Arnas.
Proseguire in direzione del lago della Rossa (segnali di vernice bianco/rosso, cartelli indicatori), per un sentiero a sinistra attraverso magnifici blocchi di serpentino che costeggia dei blocchi enormi (Rocca Affinau).
Salire sino ad attraversare un pendio scistoso per arrivare al Collerin d’Arnas, dove c’è una pozza d’acqua dalla forma allungata (2 ore).
Il sentiero prosegue obliquamente in direzione sud-est. Dall’alto del costone seguente si vede il lago che costituisce una importante riserva idroelettrica. La discesa verso rocce montonate sino a raggiungere la diga (2690 mt.) .
Sopra una piccola cappella dal tetto bianco sorge il confortevole bivacco San Camillo, che dispone di una 20 di posti e dotato di riscaldamento elettrico, grazie alla sua vicinanza alla diga. Attraversare la diga, in direzione del rifugio Cibrario. Per un breve tratto il sentiero è largo, poi voltare a sinistra. Guadare un ruscello su delle pietre scistose e riprendere sulla riva sinistra, seguire parallelamente un piccolo canale e poi procedere verso il fondo di una conca glaciale.
Salire una rampa che comincia all’altezza di una cascata che finisce con un percorso facile che conduce al colle Altare (2962 mt.) attraversare una barra rocciosa un po’ più ripida per una depressione nelle rocce maculate da ossidi metallici granata
Il primo lago di Pera Ciaval è allora visibile a destra.
Scendere una nuova barriera e solo all’ultimo momento si vede il Rifugio e la sua piazzola di discesa per l’elicottero, scendere un’ultima scarpata prima di arrivare al rifugio Luigi Cibrario (2.615 m), raggiungibile anche dalla vallata di Usseglio partendo dalla borgata Villaretto.
Arrivo al Lago della Rossa
2° Tappa: Rifugio Cibrario – Colle Sulè – Colle Autaret – Vallone della Lombarda – Rifugio Avérole
Dislivello:
750 m. di salita ed almeno 1.550 m. di discesa, molto lunga nel selvaggio vallone della Lombarda.
Durata:
circa 5 -6 ore min di marcia.
Attraversare in direzione W tutto il Pian dei Sabiunin dove sorge il Rifugio, quindi verso S salendo rapidamente per resti di nevai e sfasciumi fmo al Pian Sulè, a circa 2900 m: da qui, nuovamente verso W in direzione del Colle 3073 m. Scendere su sfasciumi fino ad un primo laghetto e proseguendo sulla sx incrociare il sentiero n° 116 proveniente da Malciaussia.
Seguire il sentiero che volge verso sx ed oltrepassati i resti della casermetta “Moise”si sale al lago Superiore dell’Autaret; dalla sx del Lago, con una breve salita ed un lungo traverso su sfasciumi, si giunge al Colle dell’Autaret (3072 m, croce).
Dal Colle scendere ad W verso il fondovalle (ometti e segni bianco-rossi); a circa 2700 m dirigersi a Nord sulla riva dx del torrente della Lombarde (nevai anche in piena estate), fino al guado delle Larges (2530 m). Passare sulla riva sx e continuare fino ai pressi della capanna dei pastori (2420 m).
Voltare a dx e scendere al torrente (passerella) e risalire di fronte al Pas de la Mule, poi al Pas des Eublats e con passaggi scoscesi al Plan de Revallon (2135 m). Risalire per 50 m il sentiero del Col d’Arnès e dirigersi a sx al rifugio d’Avérole.
3° Tappa: Rifugio Avérole – Passo del Collerin – Ghiacciaio di Pian Gias – Rifugio Gastaldi.
Dislivello:
m. 1200 di salita e m. 700 di discesa.
Durata:
da 5 a 6 ore (l’attraversamento del ghiacciaio di Pian Gias non presenta difficoltà tecniche, ma richiede tempo).
Dietro il Rifugio Avérole si trovano i ruderi del vecchio rifugio ed è lì che comincia il sentiero, indicato con segni bianco/rossi e da ometti.
Dirigersi verso il ruscello del Veilet che si attraversa una prima volta, prima di risalirne la riva destra. Giunti al primo ripiano (m. 2325), lasciare a sinistra il sentiero che conduce alla pietraia del Rocafort (segnalato da un cartello).
Proseguire la salita lungo la riva destra del ruscello principale, poi avanzare tra i due corsi d’acqua. Verso m. 2600, all’altezza di una morena frontale ben evidente, attraversare il ruscello principale. Salire a zig-zag, finché il sentiero tende a scendere, e raggiungere una piccola parete rocciosa. Ripassare sulla riva destra del ruscello.
Raggiungere un colle, proseguire a nord-ovest percorrendo un sistema di valloncelli di blocchi scistosi per arrivare alla conca che conduce al colle Audras, attraversare orizzontalmente sui resti del ghiaccio del Collerin. Si può anche seguire la cresta di scisti che costeggia la punta Audras per arrivare al Passo del Collerin. Il versante italiano è più scosceso, si raccomanda la discesa a piccoli gruppi compatti in quanto il tratto è soggetto a scariche di pietre.
Può essere complicato quando persistono colate di neve ghiacciata. Arrivare al ghiacciaio di Pian Gias. E’ possibile avanzare senza ramponi su questo ghiacciaio non troppo scosceso e perlopiù coperto di detriti. La discesa continua tranquillamente, al centro della valle. Quando il torrente emerge dal ghiacciaio, si ritrovano gli ometti sulla riva destra e i segni di vernice bianco/rossa.
Al livello di ‘una seconda fascia di rocce arrotondate, attraversare definitivamente sulla riva destra del torrente per raggiungere il sentiero. Verso la costiera a m. 2550 abbandonare il sentiero che scende al Pian della Mussa e al paese di Balme per imboccare sulla destra la traccia che sale al rifugio Gastaldi. Attraversare una pietraia, salire per un ripido pendio di una quarantina di metri ed arrivare ad un piccolo colle.
Arrivare ad un rudere e ad un vecchio montacarichi. Da lì, il sentiero si trasforma in una larga pista costeggiata da muretti e il rifugio si trova a 5 minuti di distanza, a mt 2658 d’altezza.
- Cartografia:
- IGC