Si può variare la difficoltà scegliendo di passare più sul facile o sul difficile, divertendosi un pò e evitando passando sulle rocce i fastidiosi sfasciumi, siamo a cavallo tra EE e F.
Si tratta di un giro ad anello che svolto in questo modo presenta le maggiori difficoltà in salita. Se salito e sceso dalla parte della discesa nel vallone de Sangué e Baissette la difficoltà è EE
Dal posteggio superiore della vacherie du boreon (palina 420) si prende il sentiero con indicazioni per il Refuge de Cougourde che si inoltra nel bel bosco di conifere, attraversa diversi ponticelli, si trascurano i vari bivi a destra e sinistra (paline) e arriva in circa 1 ora e 30 al rifugio sempre ben segnato ed evidente. (la palina a quota circa 1900 m. n° 424 è quella di ricongiungimento in discesa del vallon de sangué)
dal rifugio, lascianolo alle nostre spalle, si prende una traccia (direzione nord)che va ad attraversare il pianoro aquitrinoso verso una evidente cascatella che scende da uno sbarramento di rocce montonate con a sinistra un canale erboso dove va a passare il nostro percorso. in fondo al pianoro (abbiamo alla nostra destra l’imponenente Caire di cougourda) attraversato alla meglio l’aquitrino si trovano i primi ometti, si lascia la cascatella a destra e si comincia a salire tra erba, massi (qualche divertente passo di arrampicata) e radi larici.
il tracciato si porta un pò verso sinistra sempre in salita, abbiamo a destra il bellissimo Caire dell’agnel, va a scavalcare a sinistra della tete de lacs bessons e ci troviamo sull’ampia conca superiore, a questo punto abbiamo evidente davanti a noi verso nord ovest la nostra meta caratterizzata da un canale di sfasciumi rossi che scende dalla cima.
giunti nei pressi di 2 modesti laghetti all’altezza del secondo si gira a destra di un grosso masso, sempre seguendo gli ometti, (trascurare un grosso ometto in alto un pò verso sinistra che porta sui laghi bessons) sempre tra erba e massi si perviene ad un intaglio da dove appaiono i 3 lacs bessons davanti a noi.
A questo punto si hanno alla nostra destra delle placconate di rocce belle e divertenti che si salgono leggermente (qualche passo di arrampicata) e attraversano andando verso l’evidente conca a destra (levante) e a monte del lago sempre con gli ometti che indicano la direzione. volendo ci si può abbassare un po e con qualche cengia e canale evitare le difficoltà maggiori.
si ha davanti a noi (verso nord ovest) la nostra meta, si seguono sempre gli ometti preferendo quelli che rimangono sulle placconate rocciose (rugose e divertenti) per evitare gli sfasciumi, in alto alla nostra destra resti di due ripari in pietra eretti dai militari nella seconda guerra, e sempre andando in direzione dell’evidente meta si sale fino alla cima per il versante sud est cercando di rimanere sulla destra evitando così il canale ti terra rossa e detriti che scende dalla cima e che prenderemo in discesa.
con qualche passo di arrampicata e salendo qualche canale di terra e erba si arriva sulla cresta est, la si percorre verso sinistra e si giunge sulla cima abbastanza ampia e con ripari di pietre.
ometto sulla vetta che ha un passo un pò esposto per raggiungerlo. panorama grandioso.
discesa: si scende a prendere il ripido canale rosso e lo si percorre (traccia) fino ad abbassarsi (circa quota 2850 m.) abbastanza da superare andando verso destra, la ripida parete (ometti) si aggira la parete piegando a destra a prendere il largo dossone fino ad abbassarsi sulla conca sede del lac de baissette circa 2650 m. sempre ometti e direzione evidente!
Giunti al lago si prende in discesa a sinistra il vallon de baissette e per sentierino e tracce e qualche pietraia sempre in discesa ci si abbassa fino ad una pozza a destra del sentiero a quota 2300 m. circa, qui giunge da sinistra una traccia che scende dai lacs des bessons, sempre seguendo il sentierino si scende nel vallon de sanguè fino alla palina 424 dove ci si ricollega al sentiero di salita e da lì fino al posteggio della vacherie du boreon
- Cartografia:
- Ign 3741 OT
- Bibliografia:
- In cima nelle Alpi Marittime (volume 2) Michelangelo Bruno