Da Casto si percorre la strada verso Alone. Dopo un centinaio di metri, passato un ponte, si parcheggia nei pressi di un’impressionante parete con una grotta, dove è chiaramente visibile il cavo della ferrata 1, una delle più difficili. Noi seguiamo il sentiero a destra del roccione dove praticamente da subito iniziano i cavi che transitano alla base dele pareti dove sono tracciate alcune delle vie ferrate. Purtroppo il terreno è spesso cedevole e terroso, fortunatamente le attrezzature sono praticamente continue. Si transita nei pressi di un anfratto chiamato “Grotta del dragone” che funge anche da palestra di roccia per poi proseguire e raggiungere in discesa il ponte sopra il torrente Nozza. poco prima sulla sinistra si seguono le indicazioni per le strette della luina. Si passa all’interno di una “marmitta dei giganti” aiutati da alcune staffe per poi scendere a sinistra (staffe) a raggiungere il letto del torrente. Inizia qui una lunga traversata a pelo d’acqua (talvolta anche leggermente sotto!) su pioli e staffe, talvolta cambiando anche lato di percorrenza, nella strettissima forra dove scorrono impetuose le acque del torrente. Dall’alto filtra poca luce, il che rende veramente suggestivo l’ambiente. Usciti dal canyon compiamo gli ultimi due guadi per raggiungere poi in breve una stradina sterrata. La si segue a sinistra in salita per poi abbandonarla seguendo le indicazioni “strette della luina” sulla sinistra. Si percorre un breve tratto attrezzato che include una scala appoggiata per poi sbucare in breve nei pressi del ponte stradale sopra il torrente Nozza. Si segue la strada verso destra e in pochi minuti si raggiunge il parcheggio (1h 30′)