Su questa parete ci sono una decina di vie, in parte attrezzate a spit.
"Ventre à terre" è una delle più consigliabili, continua sul grado 5c-6a, con un paio di lunghezze più discontinue. La roccia è ottima, un granito che non ha nulla da invidiare a quello del gruppo del Bianco.
Portare una scelta di friend piccoli e medi.
Necessari i ramponi per attraversare il glacio-nevaio che porta alla base dell'Aiguille.
Consigliabile infine non attaccare troppo presto: il sole, a luglio, inonda la parete intorno alle 10.30-11.
Dal rifugio si reperisce una traccia a mezzacosta (cavi d’acciaio, esposto), in comune con il percorso per l’Ailefroide orientale. Sul nevaio, i percorsi si dividono, e si prosegue verso dx, puntando l’evidente parete (1 ora e mezza/ 2 ore).
La via attacca quasi al limite destro della parete, in corrispondenza di un evidente diedro fessurato.
Sosta zero a 15 mt da terra, da qui inizia la via vera e propria.
L1: diedro fessurato, poi a sinistra su fessure più semplici (5c-6a).
L2: fessura, ristabilimento, poi facile (5b).
L3: attraversare una cengia, poi salire dritti per un muro nero a buone prese (5c).
L4: dritto per facili placche (5a).
L5: ribaltarsi sul muro, poi spostarsi a destra (non andare dritto, c’è un’altra via) su belle placche (occhio all’attrito delle corde, tiro lungo), (5c).
L6: salire un bel pilastrino, con ristabilimento fisico, e sostare a destra di un tetto (6a).
L7: a destra per zona rotta, poi a sinistra su placca (impegnativa, pochi spit) (6a).
L8: placca molto bella e lavorata su roccia rossastra, poi spostarsi a sx verso un diedrino sopra il quale si sosta (6a).
L9: placche fessurate (5b)
L10: facile fino alla fine della via, ad un intaglio, sosta su cordoni (4c).
Discesa: in doppia sulla via (9 calate da 45 mt), oppure, secondo la relazione di Cambon, è possibile reperire una serie di doppie attrezzate che aggirano a sinistra i tetti di metà parete.
- Bibliografia:
- guida di J.M. Cambon