Note
Storico
Via storica, la più lunga della parete insieme a quella dei Biellesi.
Raramente ripetuta, offre un'arrampicata discontinua, spesso disturbata dall'erba. Dove presente, la roccia è comunque sana ed i passaggi divertenti. Qualche bel tiro. Nel complesso una via per collezionisti. Portare serie di nuts e friends, martello (eventualmente dei chiodi se il tiro in artificiale fosse schiodato).
Nota sul tiro da artificiale: non so se qualcuno l'abbia mai concatenato, dal basso, in libera. Qualche guida riporta un generico 6C, ma è errato. E' ben più duro.
Avvicinamento
Raramente ripetuta, offre un'arrampicata discontinua, spesso disturbata dall'erba. Dove presente, la roccia è comunque sana ed i passaggi divertenti. Qualche bel tiro. Nel complesso una via per collezionisti. Portare serie di nuts e friends, martello (eventualmente dei chiodi se il tiro in artificiale fosse schiodato).
Nota sul tiro da artificiale: non so se qualcuno l'abbia mai concatenato, dal basso, in libera. Qualche guida riporta un generico 6C, ma è errato. E' ben più duro.
Courgnè - Pont Canavese - Locana - Rosone: al fondo del paese, in prossimità della centrale idroelettrica, svoltare a dx sulla ripida strada che sale nel Vallone di Piantonetto, all'abitato di S.Giacomo. Superato questo si prosegue fino alle ultime case, si supera un ponticello pervenendo a un ampio pascolo da cui è visibile lo scoglio. Al fondo del pascolo la strada si inerpica nella pineta e dopo poco si incontra un bivio sulla sx. Svoltare a sx pervenedo alla stazione della teleferica.
da sopra la stazione della teleferica parte un ripido sentierino, sul costone immediatamente a dx di un ampio canalone pietroso. Seguirlo fino a quando il cammino risulta sbarrato da un gigantesco masso incastrato tra due pareti che chiudono in alto il canale.
Puntare ora al masso e, con passo speleologico, infilarsi dentro a questo, uscendone tramite un buco (cordini per aiutarsi in loco) (per scendere è piazzata una sosta a fix). Dalla sommità del masso portarsi in pochi minuti alla base dello sperone che divide la parete SO (sx) dalla SE (dx). Qui il sentiero prosegue a dx, costeggiando la parete, per portarsi quindi alla base delle vie della parte SE (Gogna, Impressioni ecc.); non seguirlo, salendo invece dritti, a sx, fino a dove inizia la pietraia (grossi blocchi).
In un paio di minuti si perviene all'attacco, situato praticamente quasi nel punto più basso dello sperone, in un evidente diedro fessurato (attenzione: non è il grande diedro, dominato da una liscia e alta parete, posto in alto, al fondo del canale; lì dovrebbe attaccare la Via dei Biellesi) .
Lasciare qui gli zaini portandosi dietro le scarpe.
note: esiste un nuovo sentiero che aggira il masso a dx pervenendo direttamente alla base della parte SE. Se si fa questo bisogna poi scendere all'attacco (pochi minuti)
Descrizione
da sopra la stazione della teleferica parte un ripido sentierino, sul costone immediatamente a dx di un ampio canalone pietroso. Seguirlo fino a quando il cammino risulta sbarrato da un gigantesco masso incastrato tra due pareti che chiudono in alto il canale.
Puntare ora al masso e, con passo speleologico, infilarsi dentro a questo, uscendone tramite un buco (cordini per aiutarsi in loco) (per scendere è piazzata una sosta a fix). Dalla sommità del masso portarsi in pochi minuti alla base dello sperone che divide la parete SO (sx) dalla SE (dx). Qui il sentiero prosegue a dx, costeggiando la parete, per portarsi quindi alla base delle vie della parte SE (Gogna, Impressioni ecc.); non seguirlo, salendo invece dritti, a sx, fino a dove inizia la pietraia (grossi blocchi).
In un paio di minuti si perviene all'attacco, situato praticamente quasi nel punto più basso dello sperone, in un evidente diedro fessurato (attenzione: non è il grande diedro, dominato da una liscia e alta parete, posto in alto, al fondo del canale; lì dovrebbe attaccare la Via dei Biellesi) .
Lasciare qui gli zaini portandosi dietro le scarpe.
note: esiste un nuovo sentiero che aggira il masso a dx pervenendo direttamente alla base della parte SE. Se si fa questo bisogna poi scendere all'attacco (pochi minuti)
- 1°tiro: arrivare al diedro traversando una placca grigia (III/IV) da sx a dx. salire il bel diedro fessura fino a un terrazzino spiovente (passo delicato a dx con chiodo con fil di ferro). (V/V+)
- 2° tiro: spostarsi a sx (chiodo con cordino) e superare uno strapiombino erboso (V), salire per cengette erbose un po’ a sx e poi ritraversare a dx fino a una nicchia, alla base di un diedro strapiombante
- 3° tiro: partire a sx (chiodi)…non difficile se impostata bene (V+), poi salire un diedro ex artif (chiodi) (6A/6A+). Alla fine del diedro ignorare i chiodi a sx sulla placca e salire la fessura erbosa ascendente da sx a dx fino a una bella cengia erbosa con albero (passi di V).
- 4° tiro: salire a sx su erba, poi per una bella e corta lama (IV+) fino su un pulpito di roccia, traversare a dx una placca (chiodo lametta) (V) fino a un diedro (Attenzione: qui è facile sbagliare; non andare su dritti verso una lama-prua, c’è del materiale in posto, ma è sbagliato). Salirlo pochi metri e quindi fare una larga spaccata a dx su una rampa erbosa (passo delicato, soprattutto da secondo) (V/V+). Al termine della rampa sostare alla base di una piantina e di una lama staccata.
- 5° tiro: non traversare a dx (se si traversa si troveranno dei chiodi e una vecchia sosta, nonchè gli spit della via di oviglia, ma è sbagliato) ma salire direttamente la lama (V+) che porta su una cengia. Traversala verso sx, scavalcando ancora uno spigolino di roccia, fino più o meno al suo centro, fin sotto la direttrice del diedro finale.
- 6° tiro: salire un muro trovando un chiodo un po’ a sx , mirando a una piantina (V+) e quindi salire un ripido pendio d’erba fino alla base di una spaccatura-camino
- 7° tiro: salire per questa spaccatura (6A+/6B ex tiro di artif A2, chiodi) e poi x fessure traversando, in alto, alla base del diedro, sosta scomoda
- 8° tiro: forse il tiro più bello, un bel diedro pulito. tiro breve fino a un comodo terrazzino (V)
- 9° tiro: qui pochi passi in libera, A1 con tratti di 6b+/6c…se si vuole provare la libera, altrimenti tutto A1. Tiro strachiodato.
- 10° tiro: partenza un po’ dura (chiodi) e poi traverso a dx duro (6B o un paio di passi artif, chiodi) con ribaltamento su erba. Qui inizia una bella fessura (vecchi cunei)…da sotto sembra +corta e molto +facile (6A+/6B). sosta su pianta. ns.cordone nuovo con maillon
discesa:
da qui fare una doppia sulla pianta in verticale, leggermente a dx (faccia a monte) si reperisce una sosta a fix. da qui seguire le calate (fix e poi catene) senza difficoltà, fino alla base della parete SE (vie Gogna, Impressioni ecc.). Da qui scendere il sentierino e riportarsi
Machetto, Gogna, Cerruti, Di Pietro
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