Senza essere particolarmente impegnativa, richiede comunque costante attenzione, buona forma fisica ed abitudine a muoversi di conserva su terreno esposto,con mediocre qualità della roccia, possibili grandi cornici e tratti di misto delicato.
Mentre il Taschhorn ed ancor più il Dom sono molto frequentati dalle rispettive vie normali, non è difficile essere soli sulla traversata,trovandosi così a scalare in un grandioso ambiente di alta montagna, selvaggio e solitario.
Su questa cresta, il 28 Aprile 2004, perse la vita il grande Patrick Berhault, tradito da una cornice durante il tentativo di concatenamento di tutti i 4000 delle Alpi.
1° Giorno: salita al Bivacco Mischabeljoch
Dei tre possibili itinerari per raggiungere il bivacco ( da Taschalp,dalla Langflue, dal Mittelallalin),il più rapido ed agevole è certamente quello che utilizza gli impianti di Saas Fee, partendo dalla stazione superiore del Metro Alpin ( biglietto a 53 CHF).Si scavalca il Feejoch, il Feechopf e l’Alphubel per infine scendere al bivacco. Il tutto richiede circa 4 ore, con qualche passaggio delicato nella discesa della cresta nord dell’Alphubel. Facoltativa una breve deviazione alla cima dell’Allalinhorn.
Il bivacco, appollaiato su tralicci metallici, ha 24 posti, è ben attrezzato con stufa a legna,bombole di gas, stoviglie. Spesso affollato.
2° Giorno:la cresta SE del Taschhorn inizia subito al colle e la via è inizialmente segnata da ometti, per cui si può tranquillamente partire di notte. In buone condizioni non ci sono difficoltà tecniche o di itinerario e si arriva in vetta in meno di 4 ore. A questo punto il Dom appare piutttosto lontano e le guide del posto informano gentilmente che ci vogliono mediamente 6 ore per la traversta e non bisogna mai lasciarsi tentare dall’abbandonare il filo di cresta. Si trova spesso ancora neve nella discesa al Domjoch alternata a delicati tratti di roccia.La risalita al Dom comporta un pò più di arrampicata tecnica ( III-III+) su cui può essere utile fare qualche tiro. La roccia non è il granito del Bianco, ma è discreta sui tratti difficili e migliora nell’ultima parte della via. Si trovano un paio di chiodi di assicurazione.
La discesa di 3000 metri su Randa non pone problemi: sarebbero molto apprezzabili un paio di sci per i primi 1000 metri ed un parapendio per i successivi 2000.