La salita può anche terminare al Bivacco Florio oppure essere accoppiata a quella dello Chateau des Dames.
La difficoltà dipende molto dalle condizioni di innevamento: svolgendosi tutta su terreno detritico franoso, meglio affrontarla ad inizio stagione quando la neve rende tutto molto più semplice.
Dalla diga di Place Moulin si segue la strada fino a Prarayer e poco oltre si segue il sentiero 11 che porta alle rovine dell’alpe Gordze, poi all’alpe di Derè la Vieille ed infine ai ruderi dell’Alpe Bella Tza 2476 m.
Qui finisce il sentiero segnato, non farsi confondere dagli ometti che indirizzano verso sinistra: traversando verso destra (qualche ometto) all’evidente morena (2500) che si risale interamente sul filo fino ad un enorme masso (2700) con un segno rosso, per poi traversare verso dx in leggera discesa in direzione di un pianoro di grosse pietre che danno l’inizio ad un’altra fascia morenica da risalire fin verso i 2850. Primo nevaio. Stando sulla sx (senso di salita) ci si dirige verso un canalino (fine del nevaio alla sua base) costituito da due rami. Si imbocca quello di sinistra, a ridosso di una bastionata di rocce rossastre: prestare molta attenzione a risalire il canalino, in quanto il terreno frana ad ogni passo e sono possibili scariche di pietre dall’alto. Superato questo passaggio, si prosegue per distese di detriti mobili e sfasciumi sino ai ripidi nevai sottostanti il bivacco che si risalgono in direzione di questo.
Si prosegue per cresta di sfasciumi, anche questi instabili, fino alla vetta del Mont Blanc du Creton 3409m (PD- da 5 a 6 ore dalla diga).
Discesa per la via di salita, cercare di stare il più possibile su eventuali lingue di neve per non travolgere con i massi che inevitabilmente si smuovono chi ci precede.