Ovunque belle visuali sul becco Alto del Piz (sx) e sul Clai Superieur (dx).
Dal parcheggio rimontare per la strada sterrata il vallone fino ad un primo bivio 1788m (dove diparte il vecchio tronco GTA che porta allo stradello diretto al Gias di Stau, obbligando però, nei suoi pressi, ad un lungo traverso verso sx per raggiungere il sentiero che ci interessa, che diparte dal secondo bivio).
Tale secondo bivio si incontra più in alto partendo dal rifugio (paline: GTA e Rif. Lausa e poi sentiero marcato rosso/blu o solo rosso). Proseguire sul lato destro idrografico di una cascatella (alla base: lapide Destefanis, 2263m)raggiungendo un primo pianoro erboso con laghetto e pozze d’acqua.
Proseguire attraversando diagonalmente il pendio a sx (dx orografica) del pianoro, raggiungendo un altro pianoro erboso, da cui si diparte verso sx un’evidente traccia che si dirige verso la casermetta più a sx (verso dx il sentiero prosegue verso il Col Panieris) da guadagnare faticosamente su ripido pendio solcato dalle frane.
Pochi metri sopra la costruzione (saltini di roccia, F)si apre il piccolo valico denominato Passo Sud di Panieris (2704m) con belle vedute sui laghi sottostanti ed il Rif.di Vens. Scendere di una decina di metri, poi svoltare a sx traversando pietraie (qualche traccia, solo un paio di ometti poco utili)lungo quella che si rivela essere una cordonata morenica, che viene attraversata in diagonale ascendente fino a portarsi alla base del pendio-canale che scende tra la Cima Las Blancias e la prima punta del Monte del Vallonetto.
E’ importante non mancare tale pendio: esso è quello che reca a due punte che appaiono anche da sotto di altezza uguale (quella di sx è la Las Blancias).
Guadagnata la selletta (Sella del Vallonetto, 2913m) si perviene in pochi minuti e facilmente (EE) alla Las Blancias (alta non più di 2940, 2945m anziché i 2970 riportati in IGC 112 e non relazionata su alcuna guida a me conosciuta o su internet) che qui mostra un amichevole cocuzzolo arrotondato contrastante con l’imponenza ed eleganza mostrate dal secondo pianoro che precede l’ascesa alla casermetta.
Ottime visuali a 360° e, ovviamente, sulla lunga cresta oggetto della gita.
Ritornati alla selletta si guadagna per cresta la prima punta (F) e, in pochi metri, la seconda punta (EE) del Monte del Vallonetto. Da qui con due calate di corda o scendendo cautamente sul ripido terreno a tratti franoso guadagnare il Passo del Vallonetto (2832m) contraddistinto da alcuni fastidiosi spuntoni, tra cui i Deux Frères.
Attaccare direttamente la cresta, che porta con alcuni tratti di divertente arrampicata (PD- e PD) alla Cima Nord di Vens (2931m) dopo la quale essa si fa comoda (tratti con cenge erbose). Si vede l’ardita sagoma della Punta Sud di Vens: la cresta dopo un pò si restringe, diventando sottile e rocciosa, con piccoli sali scendi moolto aerei (fino a PD+). In punta ometto con scatoletta di caffè e piccolissimo libretto di vetta (che inizia dal 2004 e ha solo una ventina di pagine scritte!).
Proseguendo si discende la cresta per ripidi pendii franosi con tracce di sentiero (molti ometti) che portano al passo di Vens (casermetta chiusa, termine di confine 78/2 posto a rovescio ! difficoltà EE/F massima, eccessivo il grado PD- di In Cima, che peraltro sembra descrivere un it. parzialmente diverso.
Discesa al parcheggio per il sentiero classico che incrocia nei pressi del Rif. Lausa.
- Cartografia:
- IGC 112
- Bibliografia:
- Nelle Alpi del Sole - A. Parodi - it. 78 e In Cima, Alpi Marittime, II; it. 3.18 (all'inverso) e 3.19 -