Conviene pernottare nell'ottimo e confortevole Rifugio Livio Bianco e spezzare in due giorni questa bella escursione.
E' una delle grandi montagne delle Alpi Marittime e della Valle Gesso, venne salita per la prima volta dal Capitano La Rocca dello Stato Maggiore Sardo (questa risulta essere la prima ascensione documentata) nel 1830 per eseguire rilievi cartografici in previsione di realizzare la prima carta geografica della zona.
E' una salita che non presenta particolari difficoltà (in veste estiva è un itinerario valutato EE) ma è piuttosto lungo, tra salita e discesa si cammina per molte ore. Nella parte alta di questo itinerario possono essere utili e/o necessari piccozza e ramponi.
Da S. Anna di Valdieri, si segue una stradina asfaltata che volge a destra e porta al Rifugio Balma Meris. Dopo il rifugio la stradina si trasforma in una comoda mulattiera che con alcune diagonali risale il bosco soprastante ed entra nel lungo Vallone della Meris. Si prosegue superando una faggeta, dove il sentiero sale con moderata pendenza, sulla destra del torrente raggiungendo un pianoro, dove si trova il Gias Prato 1529 m. Successivamente si incontra un altro pianoro dove sono situate le ex Case Reali del Chiot 1700 m, sempre tenendoci sul lato destro del vallone. Il sentiero prosegue in leggera salita, fino a raggiungere l’ampia conca dove si trova lo splendido Lago Sottano della Sella 1882 m.
Qui si trova un bivio (indicazioni per il Rifugio Livio Bianco) dove occorre superare un ponticello e salire verso sinistra, dove il sentiero in breve porta al Rifugio Livio Bianco 1910 m (ore 2,30 / 2,45 da Sant’Anna di Valdieri al Rifugio). Il giorno successivo occore ritornare al bivio nei pressi del ponticello in legno, e seguire il sentiero che inizia a risalire la parte alta del Vallone della Meris, passando poco sopra il Lago mediano della Sella, raggiungendo una piccola conca dove si trova un vecchio Gias.
Si riprende a salire ora verso destra su terreno più ripido, superando una bastionata rocciosa che chiude la testata del vallone. Si passa nei pressi di una piccola cascata e si mette piede nella conca dov’è ubicato il Lago Soprano della Sella 2330 m. Trascurando a destra la diramazione che porta al Colle della Valletta, ci si porta, verso sinistra, sul filo della bstionata rocciosa e lo si segue fino ad entrare nel vallone che porta verso il Colle di Valmiana, lungo il versante Nord-Ovest del Matto. Tenendosi al centro di questo vallone si prosegue fino ad alcuni roccioni a quota m. 2456, dove si trovano una segnalazione di vernice rossa e un cartello indicatore che indica la deviazione da seguire per salire al Monte Matto. Si deve continuare a sinistra, superando un valloncello abbastanza ripido si raggiungono le conche dove si trovano i bellissimi laghetti del Matto.
La salita continua lungo il bel valloncello che risale il versante Ovest, sempre sulla sinistra, fino a raggiungere la conca occupata dal nevaio del Monte Matto, da qui si vedono bene sia la nostra meta che la Cima Centrale del Matto (la punta più elevata). Non rimane che risalire il nevaio puntando verso la Forcella del Matto (che non è necessario raggiungere) e appena è possibile si risalgono i pendii di sinistra fino a raggiungere il segnale trigonometrico posto sulla Cima Est del Monte Matto 3088 m.
(ore 4,00 dal Rifugio alla cima, con normali condizioni di innevamento, ma dovendo battere tutta la pista, calcolare almeno 1 ora in più !).
In discesa si segue il medesimo itinerario percorso in salita.
- Cartografia:
- Parco Alpi Marittime-Valdieri-Gelas