Soprattutto attenzione alla ripidezza dei pendii laterali del vallone del Binec che richiedono neve sicura (valanghe di fondo). Il rilievo raggiunto non è quotato e nemmeno nominato.
Circa 20 mt. dopo il ponte (1112 m) presso i Tetti Trocello, si lascia la strada e si segue il tracciato di una sterrata che si stacca sulla sinistra, s’inoltra nell’abetaia e prende quota con una serie di ripidi tornanti lungo il costone divisorio tra il Vallone Stretto e il Vallone del Binec.
La strada piega poi a destra, si porta sul fondo del Vallone del Binec presso una presa dell’acqua, a quota 1350 mt.
Si prosegue lungo il rettilineo vallone, tra la vegetazione, spostandosi sul versante sinistro solo per contornare un dosso alberato.
Oltre l’ostacolo, il vallone, ora ampio e privo di alberi, sale con pendenza moderata fino a c. 1800 m, dove si incontra un tratto più ripido che porta a un ripiano (c. 2070 m) sotto il grande pendio Nordest del Monte Steliere, in vista del Colle di Làusa Bruna e, alla sua sinistra, della ben individuata Punta del Vallone del Binec. Continuando lungo l’ondulata parte superiore del vallone, senza alcuna difficoltà ma facendo attenzione alle possibili valanghe dal Monte le Steliere, si raggiunge il Colle di Làusa Bruna, che si affaccia sul Vallone di S. Anna (cornice). Tolte le racchette, si volta a sinistra (E) su un ripido pendio che in pochi minuti porta in punta. La discesa si svolge lungo l’itinerario di salita.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 Valli Maira Grana e Stura
- Bibliografia:
- J. C. Campana - 48