Due sono i possibili anelli qui riportati: il primo (denominato anche sentiero del castagno) si sviluppa su un percorso più breve (circa 6-7 km) che percorre da Montestrutto il sentiero n° 881, sino a Nomaglio e alla frazione di Gen dove le tracce si perdono e riappaiono poco prima di Figliei come via Francigena.Questo itinerario sulla carta MU edizioni e sulla tabella alla partenza è riportato come 881.
Il secondo più ampio, si sviluppa su circa 12 km, condivide il primo tratto della bella mulattiera sino a Nomaglio e poi sale sino alla Fornace per ridiscendere dalla altrettanto bella mulattiera F1 sino a Settimo Vittone e richiudersi su Montestrutto.
Itinerario primo anello:
Dalla piazza di Montestrutto imboccare il sentiero 881 che da asfalto diventa quasi subito una mulattiera fino a Nomaglio (località Mulino 536).
Da qui si prosegue sulla strada asfaltata fino a un primo bivio sulla destra che riporta a Montestrutto via S. Germano (puo’ essere un’altra gita) e fino a sbucare poi sull’ incrocio con Via Maestra dove trovate un lavatoio (574).
Si segue via Maestra sulla sinistra, si supera l’ ecomuseo e l’ incrocio con la circonvallazione e un centinaio di metri dopo si lascia la strada per Settimo e si prende una strada inizialmente asfaltata sulla destra.
La si segue fino a una sbarra dove a sinistra parte il sentiero (segnato 881), si segue il sentiero fino a tornare sulla strada sterrata (ultimo segno 881 ) e qui a sinistra fino a una grossa baita a destra (quota 665) pochi metri dopo la quale riprende l’ asfalto.
Di fronte alla baita parte un sentiero poco visibile che diventa piu’ chiaro dopo un centinaio di metri e vi porta a frazione Gen. Qui un bivio a sinistra porta alla cava, 2 metri dopo averlo imboccato, proprio prima del cartello stradale , parte un altro sentiero molto poco visibile che arriva a Figliej; qui riprende la segnaletica (frecce arancioni e indicazioni bianche del pellegrino della francigena o F dipinte sulle pietre). Seguendo la Francigena si arriva a riinnestarsi sulla mulattiera che da Montestrutto sale a Nomaglio.
Itinerario secondo anello:
Nel comune di Montestrutto dal parcheggio dell’area sportiva “la Turna” 262 m si prosegue per il borgo e poco prima della piazza vi svolta a dx (pannello informativo) e per una stretta via con indicazione sentiero 881 si inizia a percorre la bella mulattiera, ben conservata e mantenuta. Di li a poco sulla dx si trova l’indicazione per l’area dell’uliveto di san Francesco (merita una piccola deviazione;) successivamente si trova un bivio quota 326 m dove da sx (sentiero n°.852) avverrà il rientro dall’anello che stiamo percorrendo. Si sale ancora di poco e si giunge a “La Posta” 415 m, interessante e panoramico punto.
A quota 480 m raggiungiamo , già a Nomaglio, l’eco museo dove oltre alle interessanti varietà di castagni presenti si trova il “Mulino” ad acqua datato 1700 circa (interessatissimo dal punto di vista didattico, visitabile previo contatto con comune di Nomaglio) (quota 555m) e nei pressi sono ancora ben conservate le vasche per la riserva di acqua.
Siamo tra le case del paese e, trascurando il sentiero F4 che a dx scende a San Germano (altro possibile percorso per formare un anello più breve), si arriva ad un lavatoio 575 m dove vi sono le indicazioni (che trascuriamo) per svoltare a sx per Novachei e Montestrutto (sentiero n° 881, itinerario del primo anello). Si seguono le indicazioni di svolta a dx dove si trova “il Burnel” una interessante fontana in monoblocco. Si procede a fianco della fontana a salire con indicazioni “palestra di roccia Casley” e raggiunto l’angolo del “masso inciso”, pietra con incisioni, si devia dal sentiero per prendere un piccolo sentierino (sulla dx) di poche decine di metri che sale deciso tra un muro di contenimento e delle case a raggiungere la strada asfaltata che si percorre a dx per un centinaio di metri sino in prossimità di evidenti bomboloni del gas, quota 660 m, dove sulla sx inizia la bella mulattiera F1 che sale in direzione nord. Si sale su spendida mulattiera lastricata sino ad un tornante a dx, e di li a poco si trova il bivio 785 m tra il sentiero F2 (direzione Rossana, che si trascura) e F1 (direzione Terrafredda) dove si svolta a sx.
Si sale sino a raggiungere l’interessante sito della fornace 899 m (oltretutto punto molto panoramico pianura sottostante); si prosegue ora per sentiero e si raggiunge il pianoro di Terrafredda dove, appena arrivati al bel prato, si trova un bivio (con palina che indica a sx il sentiero F1a che porta direttamente a Cuni ma è preferibile per non privarsi di panorami e altro punti interessanti. Proseguire quindi in salita a destra per il sentiero F1 sino a raggiungere un ampia radura con strutture ben recuperate e seguendo gli evidenti bollini bianco -rossi si raggiunge la strada soprastante (località Bioley 1050m). La si percorre a sx e si trova un caratteristico lavatoio originario in pietra con a fianco uno in muratura. Qui il panorama spazia anche sulle montagne del lato opposto della valle (la Cavallaria, il Gregorio e le montagne della conca di Scalaro).
Percorsi alcune centinaia di metri di strada (tenendo la sx all’incrocio) si trova, dopo un ampio cascinale, a sinistra l’inizio della mulattiera che scende a un gruppetto di case dove di fronte ad una ormai devastata chiesetta con svolta a sx scende decisamente la mulattiera E1 che, senza indugi, ci porta ad attraversare la strada una prima volta e poi alla frazione Casale la si attraversa nuovamente; seguire sempre le indicazioni bianco-rosse sino a raggiungere la chiesa di Settimo Vittone posta su una piazzetta a lato di un tornante della strada che da Settimo sale a Trovinasse e Nomaglio.
Qui con una piccola deviazione (cartelli indicatori) si può vedere il battistero di S. Lorenzo (ingresso a pagamento, solo alla domenica); ritornati al tornante (ora sulla dx) si svolta di lato al cancello dove inizia il sentiero che porta le indicazioni della via Francigena (F bianca con omino bianco e cartelli in legno arancioni). Passando ora tra le vigne e i “topion” si percorre un sentiero a volte stretto sino a raggiunge il bivio sulla mulattiera di salita. Si scende e svoltando a sx si ritorna a Montestrutto e al parcheggio.
Vale la pena, se non lo si è fatto durante la salita, di deviare sul sentierino che porta all’uliveto di S. Francesco e scendere attraverso un breve tratto di sentiero attrezzato (siamo al centro delle falesie di arrampicata di Montestrutto) alla sottostante area e all’annesso ristoro nei pressi del parcheggio e punto si partenza dell’escursione. (totale 12 km, quota max 1050 m, dislivello 800 m ).
- Cartografia:
- Valle Dora Baltea n.2 1/20000 ed: MUedizioni