l’itinerario si snova sul versante esposto a Nord della parte terminale della Val Grande. Il bivio di partenza (azzerare qui il ciclocomputer) si trova poco prima del cartello della frazione Ricchiardi ed e’ segnalato da numerose indicazioni (fraz. Rivotti, Colonia Alpina Leini’, ecc.). Dopo un lungo rettilineo ed alcuni tornanti ravvicinati si evita la deviazione per Albone (1,16 Km) e quindi le sterrate per Baite Beinasco (2,41) e B.ta Gardin/Baita di Caselle (2,52), tutte sulla destra, pedalando nel bosco costituito da castagni e faggi. Superato Traversagna (3,08) si giunge al bivio che precede la frazione Rivotti (3,77 – m 1450), il piu’ alto insediamento delle Valli di Lanzo ad essere abitato per tutto l’anno, ove si continua a destra (cartello divieto di accesso eccetto autorizzati).
Sul prato sottostante, si noti la bianca cappella settecentesca dedicata alla Visitazione della Vergine, con la caratteristica pianta a forma di trifoglio ed il bel campanile con cuspide semisferica. Procedendo nel bosco di larici, si ignora la pista agro-silvo-pastorale di recente realizzazione per le baite del Crest (3,96). Il fondo si fa finalmente sterrato (4,57) mentre i tornanti si esauriscono cedendo il posto ad un lunghissimo traverso che tocca numerosi alpeggi. Lasciato alle spalle il vallone di Vercellina, si ignora la deviazione per l’Alpe Invers (5,03) e, oltre le costruzioni dell’alpe Le Moie (m 1705), quella chiusa da cancello per il Gias Alpetta (7,23).
Superata la Costa di Pra Longis, con i suoi torrioni rocciosi, si tocca il Gias Crest (m 1857), pervenendo al pianoro che ospita il Gias dei Signori, dove una strada chiusa da sbarra discende verso i Gias Piano e Fontane (8,53) e presso il quale si stacca il sentiero 319 per i Laghi Sagnasse (8,62 – raggiungibili a piedi in una trentina di minuti). Si aggira quindi il costone sud-orientale del Barrouard, trascurando il “sentiero balcone” per Forno (10,15).
La strada termina presso il Gias Fontane Nuovo (10,74 – m 1999), alpeggio di proprieta’ della Provincia di Torino, affittato ai margari locali durante il periodo estivo. Il panorama offre una splendida veduta del vallone della Gura e di quello di Sea, quest’ultimo al centro di una proposta per la realizzazione di un parco naturalistico in un’area non piu’ utilizzabile per la pastorizia data l’esistenza delle prese di captazione dell’acquedotto delle Valli.
Nel bosco all’imbocco del vallone e’ visibile il santuario mariano della Madonna di Loreto accessibile con una mulattiera oppure sfruttando una lunga scalinata composta da ben 444 scalini.
- Bibliografia:
- www.mtbpiemonte.it