Sono necessari piccozza e ramponi e condizioni di bel tempo con assenza di nebbia per la oggettiva difficoltà di orientamento in caso di scarsa visibilità.
Trattasi, inoltre, di un percorso non difficile ma non banale, adatto a escursionisti allenati, esperti e che abbiano confidenza sufficiente a percorrere, in traversata nevai e canali innevati e talvolta ripidi.
Il dislivello indicato è comprensivo della salita e della discesa e il percorso conviene venga spezzato in due giornate con appoggio al Rif. Pagarì.
1° Giorno.
Da S. Giacomo di Entracque si raggiunge con percorso segnalato e con un dislivello di 1400 mt. circa il Rif. Pagari.
Il percorso ad inizio stagione può presentare qualche difficoltà al passaggio del Muraiun che,in caso di neve,và affrontato con piccozza e ramponi e con la dovuta cautela.Normalmente dal mese du luglio il sentiero è completamente scoperto.
2° Giorno
E’ consigliabile partire dal Rifugio non più tardi delle 7-7,30 del mattino considerando che il percorso verso il Rif. Soria e la discesa a S. Giacomo richiede, con le necessarie soste per rifocillarsi e per godere del magnifico ambiente, almeno 9 ore.
Dal Rif.si scende pochi metri e in corrispondenza del pilone dove è posta la bandiera si svolta a destra e su sentiero roccioso e su nevaio si raggiunge il Passo di Pagari mt.2819) orientandosi facilmente con le numerose tacche rosse presenti.
Dal Passo di Pagari si scende a destra in territorio francese per evidente sentiero in direzione del Rif. Nizza.
Dove il sentiero dopo circa una decina di minuti di discesa inizia decisamente a scendere con ripidi tornantini sulla destra appare evidente una depressione della cresta rocciosa.
Occorre raggiungere tale depressione risalendo un ripido ma corto canale di sfasciumi, rocce e neve.
Si perviene così al Passo del Lago Lungo (mt. 2768). Si svolta a destra (direzione NO) trascurando gli ometti presenti che divallano verso il Lago Lungo contornando quasi in piano la Serra di Pagarì avendo alla propria sinistra il Lago Lungo e alla propria destra la parte SO della Maledia.
Si attraversa in leggera ascesa il pendio curando di perdere il minor dislivello possibile puntando ad una piccola conca racchiusa tra la cima 2° Reggimento Alpini e la Cima della Maledia. Questo tratto di percorso è caratterizzato a seconda del periodo stagionale dalla copertura completa di neve o da detriti abbastanza instabili.
E’ caratterizzato in alcuni tratti da una pendenza in traversata abbastanza sostenuta e prevede l’attraversamento di alcuni canaloni ripidi ed esposti specialmente in presenza di neve.
Raggiunta la piccola conca nevosa di cui sopra si individua evidente un ripido canalino caratterizzato dalla presenza di rocce di colore ferrigno sulla destra.Lo si risale su neve e, nell’ultima parte, su rocce e detriti instabili.
Il canale termina sulla depressione della cresta al Passo SE della Maledia a ridosso del Laghetto della Maledia.(mt. 2910) e al cospetto del versante Nord-Ovest della Cima della Maledia.
Il laghetto della Maledia è il lago più alto delle Marittime. In linea di massima per raggiungere questo punto del percorso occorrono circa 2 ore e 30 dal Rif. Pagarì.
Ora occorre prendere decisamente a sinistra ; Nord -Ovest,e divallare lungo il Ghiacciaio della Maledia sino a quando si intravede evidente il Lago Bianco del Gelas e in alto,sulla sinistra e sotto la cresta rocciosa il Bivacco Moncalieri.Lo si punta in traversata curando di perdere meno quota possibile e,raggiuntolo, prendendo a sinistra si seguono le tracce di sentiero e i bolli rossi che raggiungono la cresta rocciosa che si segue senza particolari difficoltà ma con la dovuta attenzione sino al Passo dei Ghiacciai (mt. 2750).
Dal passo ci si immette sul Ghiacciaio Nord del Gelas o della Siula.
Lo si deve attraversare mantenendosi in quota senza lasciarsi attrarre dal voler subito divallare sino alla vecchia imposta di caccia Pera di Fener a quota 2698.La Pera di Fener è un caratteristico grosso masso evidente su cui è posta una targa di denominazione.
A questo punto il sentiero è evidente e divalla lungamente e con numerosi tornanti sino a raggiungere il Rif. Soria al pianoro del Praiet a quota mt. 1840.
Nel primo tratto di sentiero che divalla dalla Pera di Fener è consigliabile a inizio stagione specialmente tenere a disposizione almeno la piccozza in quanto il sentiero è talvolta tagliato da residui di valanga che possono presentare qualche insidia nel loro attraversamento.
Dal Rifugio Soria seguendo in discesa il largo e comodo sentiero si ritorna a S. Giacomo d Entracque completando così l’anello.
- Cartografia:
- Carta Sentieri Parco Alpi Marittime e Cartine Alpinistiche Alpi Marittime di Michelangelo Bruno CAI Sez. di Cuneo
- Bibliografia:
- ALPI MARITTIME di Michelangelo Bruno nodo Clapier-Maledia-Gelas