ENTUSIASMANTE SCALATA, LOGICA E CON OTTIMA ROCCIA, IN AMBIENTE SEVERO E PRETTAMENTE ALPINISTICO.
DISLIVELLO CIRCA 1000 METRI.
DIFFICOLTA’: III°, IV°, PASSAGGI DI IV°+, UN TRATTO DI V°-.
TEMPO DI SALITA PER UNA CORDATA CIRCA 6 - 8 ORE per una cordata veloce +
3ore per la discesa.
Considerata la lunghezza complessiva (1400 m di sviluppo) e il difficile reperimento del bivacco fisso, si consiglia di tenere un sacco da bivacco leggero nello zaino.
Attaccare alle prime luci dell'alba.
IL bivacco ospita 6 persone ed è munito di radio con frequenza predisposta per chiamare i soccorsi in caso di bisogno. Portare nut e friend
Dal posteggio del rifugio-albergo del Cai, sotto il passo Sella, prendere il sent. 526-528 per il rif. Comici.
Percorrerlo per una quarantina di min., quindi, un 500 m prima del Comici, lasciarlo e salire obliquando a sin. verso la parete del Sassolungo.
Oltrepassare un gran masso isolato appoggiato alla parete e, dopo un 150 m (vistoso ometto) salire a sin. per balze erbose (sentierino) vs. l’attaccatura (che costituirà i due terzi della via) tra parete e pilastro nord.
L’attacco è presso un ripido e umido caminetto erboso, più solido di quanto non sembri (dal rif. Cai h 1).
1° tiro: salire il caminetto (cless. a sin. poi sasso incastrato), proseguire per balze erbose, superare un altro camino (cless. all’uscita, 40 m, III, II).
2° tiro: dopo 3 metri si raggiunge una terrazza, da cui si prosegue per canale inclinato vs. des. per c. 100 m (I).
3° tiro: canale più ripido, poi caminetto (40 m, II, III).
Altri 10 m portano a una piccola forcella. 4° tiro: scendere 2-3 m, salire a sin. per placche facili, parallele a un lungo canale.
Quando le placche divengono più ripide entrare nel canale e seguirlo fino all’incombente parete gialla (120 m e, II).
5° tiro: facile e bella trav. a des. su esile cengetta, al cui termine si scende a des. a uno spuntone (40 m, III, 3 ch. e 2 cless.).
6° tiro: raggiungere facilmente la conca sotto lo strapiombo a mezzaluna, da cui una cascatella forma una piccola pozza (la “piscina”).
7° – 8° tiro: trav. facilmente, quindi salire in leggero obliquo a des. (tracce) verso una piazzola con un ch. di sosta nascosto in basso, al di sotto di 2 piccole nicchie sovrapposte (70 m c, I).
9° tiro: scalare la paretina fino a superare il ciglio e trovare un cattivo ch. di sosta (42 m, IV, 2 cless., 1 ch.).
10° tiro: trav. e salire verso sin. su roccia poco salda, attrezzarsi una sosta (42 m, III; questo e i prossimi due sono gli unici tiri di roccia cattiva).
11° tiro: ancora a sin. in obliquo per 50 m (II+).
12° tiro: ancora in obliquo, poi arrivati al canale di sin., diritti fino a una nicchia muschiosa alla base di una serie di camini (55 m, II).
13° tiro: prendere il camino di sin. dei due che si presentano, trav. 2 m a sin., sotto uno strapiombetto, superare una lastra (ch.) e continuare nel camino fino a degli spuntoni (40 m, IV, pass. IV+, ch.).
14°-15° tiro: camino (42 + 35 m, III+).
16° tiro: ancora camino per 40 m (IV, pass. IV+; nessun ch., ma ben proteggibile con nut).
Il camino si interrompe, per proseguire più in là con un tratto dall’aspetto ostico.
Calarsi in doppia per 16 m nella gola sottostante (ancoraggio cattivo da rafforzare; probabilmente, si può uscire prima dal camino, senza doppia).
17° tiro: salire per rocce e ghiaie fino alla forcella Pichl, tra il pilastro e parete (60 m, II).
18° tiro: trav. vs. sin. per denti rocciosi, fino a una rampa di placche (20 m, III).
19° tiro: scalare la rampa vs. sin. (a 3 m ottimo ch. nascosto) fino a una sosta con 2 ch. e cless. a sin. (40 m, IV, passo di IV+, 1 ec. 1 cless.).
20° tiro: trav. 20 m a sin. per bella roccia e portarsi a piedi di un ripido camino con 3 ch. alla base.
21° tiro: scalare il camino (cless., ch.) e uscire a des. vs. una forcellina con spuntone e ch. (42 m, IV+).
22° tiro: altri 20 m di camino (3 ch. sosta, III).
23° tiro: superare un tratto più stretto e ripido (V-, 3 ch.) e uscire su un terrazzino con ch. (40 m).
24° tiro: proseguire per belle scaglie (40 m, IV).
25° tiro: trav. a sin. per lunga cengia e scalare un testone aggettante di 3 m (IV+).
Sosta nel camino sovrastante (40 m, II, III, passo IV+).
26° tiro: scalare un camino sinuoso (44 m, IV-).
27° tiro: vs. sin. raggiungere una forcella sotto un roccione strap. (40 m, II).
28° tiro: scendere (20 m, II+), raggiungere una crestina di denti rocciosi, percorrerla fino a una lingua di neve più o meno marcata che scende dal canalone della vetta.
Passare a des. della neve e salire le placchette fino in cima (200 m, passi di II+).
Trav. a sin. per cresta fino alla cima principale (croce di legno).
Percorrere, sempre a sin., due o tre cime secondarie (ometti), fino a scendere (2 o 3 m, sempre a sin.) sulla sommità di una piccola torre (Torre Rossa) dove c’è un anello cementato.
Calarsi in doppia (15-20 m) sul verde bivacco sottostante.
Dall’attacco 10-12 h.
DISCESA:
Dal bivacco scendere diritti (traccia) e poi leggerm. a des., fin sotto un’alta torre.
Nella forcellina formata dalla torre, un camino costituito da un masso immette nella Gola delle Guide
(da cui iniziano i segni rossi che distingueranno tutta la discesa).
Calarsi con una comoda doppia di 20 m (spuntone con cordini a des.) e scendere per le rocce della gola (Il e passi III-) fino al suo termine (eventuale doppia finale di 20 m).
Si sbocca su una grande conca ghiaiosa: l’Anfiteatro.
Prendere a sin. un sentiero, percorrerlo per 70 m, salire a un forcellino e scendere al di là nel Canalone Ghiacciato.
Discendere tutto il canalone (3 o 4 doppie da 20 a seconda della neve).
Il primo anello cementato si trova al termine del 1° isolotto roccioso al centro del canale, infisso ben in alto.
Gli altri sono sulla sponda sin., ma se il livello della neve è molto basso, alcuni sono a 2-3 m di altezza, per cui si devono usare altri ch. più bassi, non cementati.
Usciti dal Can. Ghiacciato si è sulle ghiaie del Ghiacciaio del Sassolungo (la neve e il ghiaccio sono più in alto).
Attraversare le ghiaie (sentiero) e salire (segni rossi) sulle facili rocce della sponda opposta.
Continuare a traversare vs. sin. sulle rocce (qualche passo di II+), fare quindi un tratto più difficile con l’aiuto di un filo metallico infisso nella roccia, scendere un po’ e risalire a un forcellino che immette sull’ampia terrazza superiore della Cengia dei Fassani.
Dopo 150 m ancoraggio: doppia per calarsi sulla parete inferiore (22 m).
Continuare a percorrere la cengia vs. sin., finché non si raggiunge il sentiero che dal rif. Demetz scende al rif. Vicenza.
Risalirlo e in un quarto d’ora c. si è al Demetz (totale dal bivacco h 4).