Note
Storico
Soste chiodate, utile una serie di friend, raddoppiando eventualmente quelli piccoli, e i nut.
Bella via di stampo classico, simile alla vicina e più rinomata Grassi-Re ma un più impegnativa e molto meno attrezzata.
Avvicinamento
Bella via di stampo classico, simile alla vicina e più rinomata Grassi-Re ma un più impegnativa e molto meno attrezzata.
Ivrea, Cuorgnè, Pont Canavese, Locana, Rosone, Vallone del Piantonetto fino alla Diga del Teleccio.
Dalla diga di Teleccio prendere il sentiero per il rif. Pontese (indicazioni), prima in piano costeggiando il lago artificiale, poi per sentiero ripido fino all'inizio del piano delle Muande (0h45). Dal rifugio Pontese seguire il sentiero dietro il rifugio fino ad bivio che permette di scendere (dx orografica) ad attraversare il fiume su di un ponte di legno.
Attraversato il ponte continuare a seguire il sentiero, agevole ma lungo ed in seguito tra blocchi di pietra. (circa 2h00) Arrivati in prossimità dello zoccolo del Becco, cominciare a salire per tracce verso l'evidente canale roccioso che porta alla base della parete rossastra.
Anche in stagione inoltrata tracce di neve alla base del canale. Entrare nello zoccolo-canale e salirlo arrampicando sul facile (max. passaggi di III grado), fino ad arrivare ad un punto dove il canale diventa ripido, nerastro e visibilmente difficile. In quel punto salire le rocce sulla sx ed obliquare un po' a sx fino a quando è ben visibile la possibilità di salire su rocce facili.
Descrizione
Dalla diga di Teleccio prendere il sentiero per il rif. Pontese (indicazioni), prima in piano costeggiando il lago artificiale, poi per sentiero ripido fino all'inizio del piano delle Muande (0h45). Dal rifugio Pontese seguire il sentiero dietro il rifugio fino ad bivio che permette di scendere (dx orografica) ad attraversare il fiume su di un ponte di legno.
Attraversato il ponte continuare a seguire il sentiero, agevole ma lungo ed in seguito tra blocchi di pietra. (circa 2h00) Arrivati in prossimità dello zoccolo del Becco, cominciare a salire per tracce verso l'evidente canale roccioso che porta alla base della parete rossastra.
Anche in stagione inoltrata tracce di neve alla base del canale. Entrare nello zoccolo-canale e salirlo arrampicando sul facile (max. passaggi di III grado), fino ad arrivare ad un punto dove il canale diventa ripido, nerastro e visibilmente difficile. In quel punto salire le rocce sulla sx ed obliquare un po' a sx fino a quando è ben visibile la possibilità di salire su rocce facili.
Attaccare nel diedro 10 m. a sinistra della via Gran finale (questa ha uno spit con cordone rosa visibile a 10 m da terra).
- L1: salire nel diedro quindi per salti piegare leggermente a destra fin sotto un diedrino. Salirlo (2 chiodi) e raggiungere la nuova sosta a spit con catena e anello di calata. (6a, 50 mt.)
- L2: traversare a sinistra sulla cengia di sosta, e grazie ad una fessura innalzarsi fino al diedro sovrastante (nut incastrato). Salire il diedro e al suo termine ( 6a+) spostarsi verso destra su placca (camminativa) portandosi verso un vago diedrino (rocce fratturate) da risalire (5c) fino alla sosta su spit e catena (45m) . Nota: da ignorare la sosta (spit+catena) 4m a destra del diedro di 6a+ (all’altezza del chiodo): tale sosta non fa parte della via, che conta in tutto 5 tiri, e comporta un traverso su placca difficilmente proteggibile – la si può al massimo utilizzare come riferimento in quanto il tratto che segue rimane abbastanza sulla sua verticale.
- L3: ignorare il chiodo sopra la sosta! qui la via va decisamente a sx di pochi metri, per poi salire sotto un tettino; traversare con passaggio delicato sotto il tetto raggiungendo una serie di bei diedri di roccia rosso scuro, un po’ lichenata (2 chiodi), che si salgono fin poco sotto la nicchia. (6a+ , 45 mt.)
- L4: entrare nella nicchia e uscirne a destra su cengia (passo delicato e attenzione al tiraggio delle corde), salire la placca con due chiodi, quindi per bei diedri fino alla sosta a spit poco distante da quella della Malvassora. (6a+, 45 mt.)
- L5: salire uno dei due diedri sovrastanti fino alle cenge a 20 metri dalla vetta e seguire un secondo diedro tra la facile rampa della Malvassora e il diedro camino della Grassi-Re. (5c, 50 mt)
Primi salitori R. Sartore e R. Perucca 1984 - Nel 2013 sono state richiodate le soste a spit.
- Bibliografia:
- rock paradise, Maurizio Oviglia
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