3 grossi muri con notevoli quantità di ghiaccio, difficoltà variabili dal 3+ al 4, si alternano a brevi risalti e trasferimenti.
Da Castello, in auto o a piedi fino alla sbarra (dipende dal ghiaccio sulla strada).
Da qui tagliando verso sx, si giunge alla base della cascata, la prima a dx e la più alta e imponente del settore.
Due possibilità di attacco, una diretta che è difficile trovare formata, l’altra pochi mt a dx, composta da un salto di 30mt e da una piccola goulottina che conducono al vecchio Tracciolino. Da qui seguire il facile flusso ghiacciato per diversi mt, fin sotto ad un salto che si supera direttamente (80°), esso poi si abbatte e continua per una stretta goulotte. Proseguire per facili salti ghiacciati fino al primo grosso muro della cascata: diverse possibilità di salita (dai 60° ai 70°) per circa 30mt.
Il secondo è il più imponente, lo si supera con una lunghezza di corda da 60mt oppure sostando a metà (70°-85° in uscita). L’ultimo muro (60-80mt), offre anch’esso diverse linee di salita (85° in ingresso poi 75°). Gli ultimi metri della cascata sono quelli che fanno più fatica a consolidarsi, giunti al piccolo anfiteatro finale conviene uscire a sx per balze ghiacciate e misto facile sul sentiero del Rifugio Cibrario.
DISCESA: A piedi per il sentiero del Rifugio Cibrario che riporta al Tracciolino e quindi alla macchina. Attenzione ai ripidi canali che si incontrano, possibilità di trovare placche a vento.
- Bibliografia:
- Ghiaccio dell'Ovest - G.C.Grassi