Parcheggiata l’auto si raggiunge il Rifugio Nebius (diroccato) seguendo la stradina a monte delle belle case di Neraissa Superiore.
Poco prima del rifugio, seguendo un cartello indicatore, si attraversa subito il corso d’acqua (se presente) per iniziare la salita per prati con radi arbusti, prima di iniziare una sostenuta salita nei pressi della dorsale, che sulla sinistra precipita nel vallone Nebius (si possono notare anche dei caratteristici pinnacoli formatosi con processi di erosione).
Il sentiero sulla carta sopra indicata P.12 ma che non è segnato sul terreno se non con sporadici bolli gialli sbiaditi. Non si può comunque sbagliare perchè il percorso è evidente.
Successivamente il vallone inizia ad allargarsi, e si prosegue la salita per prati sospesi, fino a raggiungere un bel ripiano dove era stata edificata una bella baita del pastore, spazzata via da una valanga (sono presenti macerie sparse).
Qui si è al bivio per il nostro anello, che può essere percorso in entrambi i sensi senza particolari controindicazioni.
Per salire prima dal Monte di Vinadio, pochi metri dopo il rudere si scorge a destra una traccia di sentiero, non segnalata ma abbastanza evidente, che rapidamente conduce a scavalcare una modesta dorsale, e poi traversa in lieve discesa fino ad un ripiano adibito a recinto per gli animali. Si prosegue alzandosi progressivamente raggiungendo prima un container, poi successivamente tra dossi ed avvallamenti una piccola baita in legno a 2227 m. Qui terminano i sentieri e si sale per vaghe tracce la dorsale sud arrivando rapidamente in cima al Monte di Vinadio 2423 m.
Ora si volge a sinistra, seguendo l’ampia dorsale erbosa, molto panoramica, che condurrà alle pendici del triangolo detritico dell’evidente Monte Savi.
Si passano in rapida successione la Rocca Tipureo 2427 m e il Colle di Morina 2392 m, sino a raggiungere un dosso sotto il Monte Savi: qui due opzioni, la più diretta (e un pochino ravanosa) è quella di salire direttamente una specie di dorsale detritica, ripida ma senza difficoltà. La seconda opzione è invece quella di reperire una traccia abbastanza evidente, che traversa in piano il versante sud del Savi, su terreno detritico ma non difficile, fino a incontrare il crestone sud-ovest del Savi, dove si incontra anche la traccia di salita principale alla cima.
Seguendo la dorsale tra detriti e qualche roccetta, si giunge senza particolari difficoltà in vetta 2615 m, croce di legno.
Per il ritorno, si discende la dorsale puntando al dosso che ci separa dal Colle Moura delle Vinche, brevissima salita e poi rapida discesa raggiungendo il colle 2434 m. Qui chi ancora volesse, in circa 20′ può salire al non lontano Monte Nebius 2600 m seguendo il facile crestone.
Si scede quindi dal colle tramite il bel sentiero, che inizialmente compie alcuni diagonali nel tratto più ripido della testata del vallone, poi percorre il vallone stesso più dolcemente, fino a ricollegarsi con il percorso di salita alla baita spazzata dalla valanga a quota 2200 m circa.
- Cartografia:
- Carta dei Sentieri Istituto Geografico Centrale n° 112 Valle Stura - Vinadio-Argentera