Picca, ramponi e bastoncini in caso di neve.
Dal parcheggio inizia subito una sterrata (tacche giallo-rosse) che si percorre brevemente fino all’inizio del sentiero vero e proprio che conduce agevolmente fino al col de Mirandol.
Dal colle seguire i dossi erbosi in direzione dell’evidente cresta dell’Eyssilloun,cima che si raggiunge piu’ direttamente tenendosi a destra dell’inizio della cresta,seguendo alcuni ometti che segnano il faticoso pendio di detriti e sassi mobili.
Dalla cima dell’Eyssilloun (2896) si prosegue con percorso di cresta,ora meno faticoso,in successione verso la Tete des Adrechouns(2948),le Chargours(2936),la Tete de Poursoulina (2903) e, perdendo leggermente quota,al colletto fra quest’ultima e l’inizio della cresta NO della Tete de la Courbe.
Attaccare subito la cresta o raggiungerla piu’ avanti spostandosi verso est e risalendo alla
meglio(vaghe tracce) il faticoso pendio detritico del versante SO.
E’ visibile anche una labile traccia che traversa verso est tutto il versante SO fino a sbucare
sulla cresta SE(ometto),da cui si raggiunge facilmente la vetta;il tratto finale di questo
traverso e’ pero’ su fine detrito molto instabile su un tratto piuttosto ripido.
L’ultima parte della cresta NO ha un passaggio di arrampicata un po’ insidioso, eventualmente aggirabile su placche inclinate a sinistra.
Ritorno
Per cresta di nuovo fino al colletto e per il tragitto di salita facendo a ritroso tutta la bella e facile cresta con le varie cime.
Oppure dal colletto (tracce) scendere direttamente il ripido pendio detritico e, tenendo come riferimento una bergerie con tetto in lamiera ben visibile a fondovalle, seguire la successione di pendii detritici e poi erbosi che portano infine alla suddetta bergerie; qui giunti un tratto di sentiero va a congiungersi a quello principale per il col de Mirandol.
- Cartografia:
- Mappa IGC N.7 Valli Maira,Grana,Stura.