Il Pizzo d’Uccello, infatti, costituisce una vetta straordinaria, dalle molteplici possibilità di approccio e dall’aspetto spettacolare nelle sue linee protese al cielo. La via che proponiamo può considerarsi la "normale" con difficoltà EE/F. Da non sottovalutare e prendere sotto gamba in quanto ad attrezzatura che come minimo deve prevedere abbigliamento e calzature adeguate,casco e bastoncini.
Da Vinca seguendo la strada asfaltata che dall’inizio del paese devia a destra si percorrono circa 3 km di asfalo (oggi con molte buche!)lungo il vallone del Torrente Lucido. Arrivati al punto dove si trova uno slargo (poco oltre la strada si restringe diventando tutta sterrata) si lascia l’auto.
Appena oltrepassato a sinistra un ruscelletto (Fosso Nebbieto), affluente del T.Lucido, inizia il sentiero che tra secolari castagni permette di raggiungere la zona delle Prade risparmiando almeno 30′ rispetto ai classici itinerari 38 e 175 presi dalla piazzetta di Vinca.
Probabilmente è più frequentato dai rocciatori che desiderano arrampicarsi sulla Cresta Garnerone, sulle Guglie della Vacchereccia o nella zona del Monte Grondilice e vogliono essere in zona in tempi rapidi.
L’escursionista deciderà come gestire il tempo della sua escursione e se vale la pena di iniziarla con questo itinerario. In ogni modo chi ama esplorare le Alpi Apuane finirà anche con il percorrere, prima o poi, questo breve sentiero. Come suddetto l’inizio del sentiero si trova presso il ponticello sul fosso Nebbieto alla fine della parte asfaltata della strada destinata un tempo a collegare Vinca a Campocecina e alle cave del Sagro.
Al termine del sentierino “scorciatoia” si incrocia,a quota 1050 ca, l’itinerario 38 da cui si procede,in ripida salita tra erba e pietraie,in direzione della Foce di Giovo incrociando dapprima il sentiero 37 che porta alla Capanna Garnerone e successivamente il 175 che proviene da Vinca diretto con ripidi tornanti alla Foce di Giovo.
E’ proprio in questo punto che risulta evidente la vetta del Pizzo d’Uccello con il relativo costone roccioso, che si rimonta per raggiungere la cima. Dalla Foce di Giovo si traversa a est e si segue il sentiero che sale e scende,tra una fitta macchia di faggi, sul fianco orientale della rocciosa quota 1539,e tocca succesivamente tre modeste selle l’ultima delle quali, il Giovetto a 1497 m. di quota,si trova praticamente ai piedi della piramide del Pizzo d’Uccello.
Si risale il dorso sovrastante il Giovetto e lasciato il sentierino che taglia a destra verso il Ripiano di Capradossa,si attaccano per tracce di sentiero i risalti rocciosi della cresta dove ora la salita diviene un più faticosa, con qualche passaggio di I° grado fra roccette divertenti e di buona qualità,strettoie (non tutti ci potrebbero transitare!!) per arrivare all’anticima e alla vetta a 1781 m..
Da qui si può ammirare un ampio panorama che spazia verso i monti Pisanino, Cavallo, Contrario, Grondilice,Sagro di fronte e nelle giornate più limpide può allargarsi parecchio culminando con la vista sulla Corsica “dorsuta”, sull’AppenninoTosco-emiliano e sulle lontane Alpi Liguri,Marittime,Cozie ,ecc.
- Cartografia:
- Ediz.Multigraphic -Firenze 1 : 25000
- Bibliografia:
- CAI-TCI Guida Monti d'Italia-Alpi Apuane