Traversare a destra e superare il canalone di "Pattinaggio artistico" fino alla sosta. Da qui inizia il tiro di collegamento su una delicata rampa, fino a traversare uno spigolo molto esposto (gradato di V e quindi non banale coi ramponi), e risalire alcune rocce fino a una sosta a spit. Su tutto il traverso sono presenti chiodi (alcuni probabilmente originali di Grassi), ma è utile integrare con qualche nut e friend. Dalla sosta calarsi in doppia per una ventina di metri e portarsi all'attacco della cascata dove si può sostare su un tronco rovesciato.
Primi due tiri di 3 grado relativamente semplici, il tiro chiave è il terzo, un muretto di quarto grado di circa 10-15mt.
Dopodiché le difficoltà diminuiscono, si risale un canalone di neve con un ultimo saltino di 2 grado. Salire ancora ed uscire su roccette sulla sinistra (a meno di non voler scendere con Abalakov, ma allora conviene scendere dopo il terzo tiro). Traversare nel bosco perdendo progressivamente quota fino ad immettersi nel canalone che riporta all’attacco di “Tutto relativo”. Attenzione a non tenersi troppo alti, o si rischia di finire su un ripido pendio su placca innevata che termina all’uscita di un altra cascata più a valle. In tal caso si possono fare due doppie da alberi fino a reperire una una sosta a chiodi (da ribattere perchè poco utilizzata, essendo sopra un un candelone che si forma raramente – quindi sosta pericolosa). Di qui un’ultima doppia porta alla base della cascata e in 10min si ritorna al punto di partenza.
- Bibliografia:
- Matteo Giglio - Effimeri Barbagli - 2014 Tipografia Valdostana