1) Da Bressanone si deve seguire la SS49 che risale la Val Pusteria, toccando in successione i centri abitati di Vandoies, Brunico, Dobbiaco e San Candido. Da quest’ultima località si deve abbandonare la statale n. 49 che porta in territorio austriaco e voltare a destra per seguire la SS52 che si inoltra nella Valle di Sesto, risalendola tutta fino a Moso, da Moso si volge a destra per seguire la strada che in breve conduce a Bagni di Moso, ampie possibilità di parcheggio. Località dove parte la cabinovia per raggiungere il Rifugio Prati di Croda Rossa. In totale sono 75 km da Bressanone.
2) Da Cortina d’Ampezzo si segue la SS51 che supera i centri di S. Biagio, Carbonin e Landro, per scendere poi la Valle di Landro fino a raggiungere Dobbiaco, dove al bivio si svolta a destra proseguendo lungo la SS49 (come da itinerario precedente) fino a San Candido e da qui si raggiunge infine Bagni di Moso. 46 Km da Cortina.
Dalla località Bagni di Moso/Bad Moos 1365 m, posta all’imbocco della Val Fiscalina, si sale ai Prati di Croda Rossa con la cabinovia, oppure seguendo una stretta strada sterrata nel bosco, nel giro di circa 1.30 ore si raggiunge il Rifugio Prati di Croda Rossa.
Dalla stazione di arrivo della cabinovia, passando accanto al ristorante da Rudi, si attraversano i prati verso sud poi, lasciato a sinistra il sentiero che conduce al Passo di Monte Croce Comelico (segnavia n. 15), si prende il sentiero (segnavia n. 100) che si alza sulla destra, superando un boschetto iniziale e poi per detritici (le famose “ghiaie”) verso lo sperone roccioso dei Costoni di Croda Rossa, che viene poi aggirato prima destra e poi a sinistra.
Arrivati ad un bivio a quota 2160 m, si tralascia il sentiero che scende a destra e si prosegue a sinistra (cartello indicatore per la ferrata di Croda Rossa)La salita continua lungo un crinale di pini mughi, gradini rocciosi, alternati a tratti di facile sentiero, con alcuni saliscendi tra alcuni tratti facili roccette e canali detritici dove si incontrano le prime corde fisse e una scala metallica che aiuta a superare un risalto roccioso.
Oltrepassato uno stretto intaglio in vista di una piccola conca occupata da un nevaio perenne (il Circo Nord), il sentiero risale ripidamente per ghiaie e alcuni facili gradoni attrezzati, giungendo ad una terrazza sospesa (invisibile dal basso) sopra la quale vi sono i resti di un villaggio austriaco di guerra (noto come Wurzbach).
Da qui, seguendo camminamenti di guerra e tenendosi alti sopra una seconda grande conca detritica (può essere nevosa fino a luglio, secondo le annate) tale conca è nota come il “Circo Ovest” o Prater m. 2745, si prosegue a salire con una serie di serpentine fino a raggiungere la Forcella di Croda Rossa (dove si trova un cippo dedicato al comandante del presidio austriaco Hans Sild, anche qui vi sono resti di baracche e scale di guerra. (qui giunge anche la via ferrata del Castelliere, che normalmente viene percorsa in discesa).
Il sentiero (sempre ben segnalato) prosegue facilmente fino ad arrivare sotto un ripido salto roccioso, la cui risalita è agevolata da una serie di corde fisse, superato il risalto, si prosegue per terreno facile (roccette e sfasciumi), poi il cavo metallico risale una bastionata rocciosa con alcuni passaggi divertenti e qualche gradone, raggiungendo una buona cengia che va superata con percorso diagonale verso sinistra fino a raggiungere un intaglio (qui giunge anche un’altra via ferrata, la Zandonella utilizzata con partenza dal Rifugio Berti).
Dall’intaglio proseguendo a sinistra si arriva sotto la cuspide rocciosa che sostiene una grande croce in legno, si tratta della Punta dell’Osservatorio. Aggirata la cuspide da sinistra, una facile cengia porta sotto i gradini rocciosi (non attrezzati, passaggi di I) che con facile percorso (ma esposto) portano alla croce di vetta. (ore 3.00/3.30 dai Prati di Croda Rossa alla cima).
In discesa si segue a ritroso la via ferrata di salita fino al pianoro del Prater, si segue a ritroso l’itinerario di salita fino a raggiungere nuovamente i resti del villaggio Wurzbach, ancora un tratto in leggera discesa e si raggiunge una piccola conca, dove sulla destra (indicazioni e cartello indicatore) ha inizio la via ferrata del Castelliere.
Si segue prima uno stretto canalino roccioso, che poi si allarga, piegando gradualmente a destra (qui iniziano i cavi metallici della ferrata), che scendendo per canaletti, cenge e gradoni conducono ad una cengia percorsa da un sentiero che raggiunge uno spallone roccioso dove si incrocia il sentiero con segnavia 15B.
Da questo spallone (quota 2110 m) si volge a sinistra, seguendo il sentiero che con alcune serpentine e un tratto quasi pianeggiante in un boschetto riporta nell’ampia spianata dei Preti di Croda Rossa (ore 2.30 dalla Cima dell’Osservatorio al Rifugio Prati di Croda Rossa). Con la cabinovia o scendendo lungo ol sentiero con segnavia 15 si rientra a Bagni di Moso.
che in parte coincide proprio con il percorso dei primi salitori della Croda Rossa nel 1878 (il barone von Eotvos e la guida Michel Innerkofler), la salita è stata resa possibile anche agli escursionisti abituati alla progressione su vie ferrate facili o di media difficoltà. Panorama grandioso dalla cima.
- Cartografia:
- Tabacco foglio 010 – Dolomiti di Sesto. Scala 1:25000
- Bibliografia:
- Dolomiti di Sesto di L. Visentini - Athesia Editore