Attacco tutto a destra della parete, sulla lingua di roccia più bassa si dovrebbero scorgere, in alto, gli spit.
Bella via con alcune lunghezze non banali ma di soddisfazione su roccia lavorata di pregevole fattura. Sono numerose le cenge erbose ad interrompere la continuità e l'esposizione ma nel complesso emerge una arrampicata piacevole mai troppo impegnativa comunque da non sottovalutare.
Equipaggiamento completo per vie lunghe in montagna, 1 singola da 60 (eventuale kevlar 60mt per calate emergenza) oppure 2 "mezze" da 60mt, rinvii (6), serie camalot fino al 2, diversi 3Cam.
Chiodatura "lunga" sulle lunghezze meno impegnative ma ottime possibilità di porre protezioni.
In via spit inox da 8 e 10mm, tutte le soste sono attrezzate e pronte all'uso per calate sulla via con 2 spit inox da 10mm + anello di calata già collegate con cordone... dopo L5 visto il terreno, tra blocchi e comode cenge erbose non vi sono soste attrezzate ma si possono eventualmente sfruttare i numerosi spuntoni di roccia. da L5 guardando a dx sotto la verticale della vetta è ben visibile una piccola "brèche" (omini), da qui per canali erbosi a sinistra è anche eventualmente possibile uscire (via di fuga non attrezzata) sulla spalla ovest.
Avvicinamento
Avvicinamento discretamente lungo attraverso tracce erbose e pietraie. Dopo l'alpeggio Gouillas infilarsi per tracce di sentiero nel vallone verso il monte Mars. Continuare fin oltre la presa dell'acquedotto, da quì salire dritti per pietraie verso la parete ovest , prima di raggiungere uno stretto canalone che porta all'anfiteatro del Mars, spostarsi a sinistra su ripido pendio erboso per raggiungere una cengia con passaggio leggermente esposto superarla in basso a dx e continuare per sfasciumi fino al nevaio...(circa 1:30h da Gouillas, 2:30h da Coumarial).
Descrizione
- L1: 6b+ (A0/A1), 40mt. (lunghezza chiave) attaccare lungo una piccola fessura ben proteggibile fino ai primi spit (è possibile integrare), belle fessure di dita con ribaltamento atletico
- L2: 4b, 60mt. placche abbattute con fessure, puntare ad un piccolo pino cembro per superarlo sulla destra, terrazza con sosta.
- L3: 4c, 60mt. superare a sx il corto risalto strapiombante, continuare su risalti erbosi fin contro risalto verticale fessurato (spit), attaccarlo direttamente per poi puntare ad un’altro piccolo pino cembro. sosta appena oltre sulla destra
- L4: 4c, 60mt. salire i risalti erbosi fino raggiungere le placca che conduce ad un’evidente piccolo ma verticale sperone fessurato, salirlo direttamente (spit e ottime possibilità d’integrare).
- L5: 6a+, 55mt. Attaccare la larga fessura per poi spostarsi sul bel muro di sx (spit). tecnico su buone tacche. continuare sul filo del pilastrino appoggiato fino ad un’ampia cengia.
- L6: 4, 40mt. puntare ad una piccola ma ben visibile “Brèche” sulla dx, sotto la verticale della vetta (omini di pietra). piccoli risalti tra cenge erbose sosta su spuntoni.
- L7: 2°, 60mt. scendere a dx per circa venti metri nel canale erboso, per poi risalire a sx attraverso ampia cengia erbosa fin contro le placche, dritti sotto la verticale di vetta, sosta su fessure.
- L8: 5b, 30mt. attaccare direttamente le placche (spit).
- L9: 5c, 30mt. dritti poi a dx su diedrino verticale (spit).
- e per finire: 50mt alla vetta per prato e detriti.
Discesa veloce attraverso sentiero dalla spalla Ovest verso alpeggio “Pian du Giuc”, oppure altre due possibilità: (1) sentiero per la cresta Nord verso il Colle Chardon e Lago della Barma, vallone del Vargno. (2) sentiero per la cresta Sud verso il rifugio Coda e Vallone di Serrafredda.
Storico
Aperta in libera dal basso il 31 luglio 2011 da Davide Frachey e Paolo Moro fino ad L6 poi usciti sulla spalla ovest (causa batterie scariche).
Agosto 2014 terminato la via con le ultime due lunghezze fino a raggiungerne direttamente la vetta.
- Cartografia:
-
escursionista.it
Ultima revisione 27/12/2022
Autori:
davide-frachey