La cattiva qualità della roccia non permette grandi itinerari di arrampicata; le vie glaciali (parete N) sono tecnicamente interessanti, ma pericolose per le continue scariche di pietre nei canali. Il versante SE sci-alpinistico richiede neve trasformata e ben assestata.
Dalla palina indicatrice “Colle Saint Rhemy” a 2100m circa lungo la strada del Gran San Bernardo (posteggio auto), si percorre la strada sterrata che a ripide svolte conduce ad un alpeggio quotato circa 2200m, da qui si percorre fedelmente il ripido sentiero che in poco meno di 1 ora conduce al colle di Saint Remy (panorama sui Gruppi Vélan-Combin e Gran Paradiso).
Seguire il sentiero pianeggiante che con direzione W, supera alcuni solchi torrentizi (sorgenti d’acqua) e punta alla morena frontale contenente i resti del minuscolo Glacier des Bosses. Raggiunta la base della suddetta morena a quota 2700m, circa, si lascia SW il sentiero per il Col de Sauliè. La si risale con percorso ripido e faticoso e si raggiunngono i miseri resti del ghiacciaio (un laghetto morenico circondato da qualche nevaio). Dopo una breve e ripida scarpata detritica si affrontare la fascia rocciosa nel mezzo, lavvove risulta meno alta (lasciando sulla destra una piccola cascatina), dapprima lungo un canalino roccioso poi su una serie di cenge/placchette (I° e II°, verglass o acqua sulla roccia, 50 m in tutto). Raggiunta la falda detritico-nevosa superiore puntare a NW verso un canalino di rocce rotte e detriti di 100 m molto ripidi sul versante S-SW raggiungendo con un ultimo sforzo il grosso ometto di vetta.