Lasciando stare il classico Pilier ovest del 1964 dei tre itinerari aperti in parete è il più abbordabile e ben protetto. Attenzione però a due parametri non indifferenti: l’avvicinamento e la terminale. Il primo è lungo e laborioso, contare almeno 2 ore dal bivio del Pic Nord des Cavales su terreni sconnessi e rarissimi ometti. L’a ttacco, ovvero la terminale (a fine estate) può risultare insuperabile e cmq. molto laboriosa (nella nota di Cambon consiglia portarsi chiodi da roccia, ecc..) utili anche un paio di ch. da ghiaccio per evitare pericolose “acrobazie” nel delicato cambio ramponi/pedule..considerare che il primo tiro e 6a. Sulla via la roccia non è impeccabile come in altre pareti più sane dell’Oisans (Dibona, Sialouze, Pic Nord des Cavales, ecc) per il resto scorre bene e il gran tetto sulla testa dà una certa inquietudine lungo tutta la salita…
Discesa: attenzione alle tre doppie fuori via; una di queste incastratasi ci ha costretti ad una delicata risalita senza assicurazione nel marcio più assoluto. (nota m.conti)
- Bibliografia:
- Oisan nouveau oisans sauvage