La roccia non è proprio "impeccabile" pur tuttavia più solida di quel che sembra, nel dubbio, un po' di cautela è consigliabile. La chiodatura è realizzata in modo ineccepibile da Calderone, Pinotti & Co, "premiata ditta" di Piacenza, realizzatori, sebbene in periodi leggermente sfalsati, di tutte (eccetto una via di Parodi e Cattivelli e quella in questione) le belle vie che troverete in zona.
Autentici "Signori" della zona, i "Piacentini" sono anche i manutentori degli itinerari pre-esistenti che oggi è possibile salire in sicurezza. La distanza tra le protezioni necessita di un minimo di "esperienza" ad ogni buon conto, chi volesse ripetere le vie, scoprirà con piacere che sono posizionate con grande competenza.
Raggiunta in auto Rocca d’Aveto, si posteggia nel piazzale antistante la partenza dei nuovi impianti di risalita. Imboccare la trada poderale che dal piazzale risale al Rio Freddo e proseguire per quella che in inverno è la “pista di rientro” dal Prato della Cipolla. Seguirla sino a quando si reperisce una palina che indica Canale di Martincano, Rocca del Prete sulla destra (senso di marcia), lasciare la pista per questo sentiero, segnalato con vernice bianco rossa e paline, che si inoltra in un bosco di faggi sino all’imbocco del canale, lo spigolo Nord attacca pochi metri a destra di questo (senso di marcia). 50 min. circa da Rocca d’Aveto.
Si sale una placca un po’ lichenosa (un paio di fix) sino a raggiungere il filo di spigolo quindi su roccia un po’ meno solida della precedente ma su terreno più facile in sosta. (40 mt, IV° poi III°)
Sopra la sosta, una sorta di placca porta sotto ad uno strapiombo, traversare a destra (V°) sino ad un ballatoio alla base di un diedro. (il traversino era originariamente protetto con due fix, oggi, il secondo è privo di placchetta e bullone, ne è stato posizionato un altro più in alto e a destra) La via originale risaliva il diedro (IV°) la variante nuova percorre la placca sulla destra (IV°+) risalirla sino alla sosta su un pulpito.(40 mt)
Ora le difficoltà diminuiscono e bisogna fare i conti con un po’ d’erba… Lucio Calderone ha cercato “più roccia che poteva” seguendo i fix e qualche freccia rossa si prosegue tenendo il filo dello spigolo od andando a sinistra (senso di marcia) sino ad una sosta, I°, II°, 30 mt.
A sinistra (freccia) un breve risalto porta su una crestina di roccia solida, fix in posto, la si segue con facile arrampicata sino alla base di un torrioncino che riforma una sorta di “spigolo completamente roccioso”… IV° per un paio di mt poi III° e II°, 30 mt. Risalire sul lato sinistro il torrione (fix) sino ad una breccia quindi sul filo, (esposto) aggirando a destra un grosso blocco, per roccette alla sosta, III°, II° 30 mt. Proseguire ora esattamente sul filo dello spigolo su terreno più facile fino in vetta (fix), poco prima di questa, una nuova sosta con catena (uscita di una via sulla parete) può essere utile. II°, III°, circa 60 mt se non si sosta ancora su quest’ultima.
Discesa: dal Canale Martincano (qualche passo in cui occorre arrampicare) oppure un comodo sentiero riporta sulle piste (segnavia bianco rossi e paline per entrambi).Per questa a Rocca d’Aveto.
- Bibliografia:
- I monti del Mare (Pastine-Picco) L'Altimetro segna zero (Roccati)