Itinerario di rara bellezza in uno degli angoli piu' remoti e selvaggi del gruppo del Gran Paradiso.
Particolarmente consigliabile quando il pendio finale si presenta in neve.
In periodi molto secchi puo' presentarsi il superamento delle crepacce terminali che difendono la paretina adducente alla cima.
1° giorno:
da Cogne si sale in auto alla frazione Valnontey (m 1666). Lasciato il parcheggio si prosegue in leggera salita lungo l’omonima bellissima valle dapprima su una stradina sterrata poi su una bella mulattiera che attraversa la bella radura dei casolari di Valmiana (m 1729) e raggiunge il ponte dell’Erfaulet (m 1830 – 1 ora).
Passato il ponte, il sentiero sale sulla sinistra orografica della valle fino ad un bivio segnalato: a destra si sale ai Casolari dell’Herbetet e al Bivacco Leonessa, a sinistra si va ai Bivacchi Martinotti, Borghi, Pol e Gerard-Grappein. Si segue il sentiero di sinistra portandosi al centro del vallone su terreno morenico in un ambiente di rara e severa bellezza. Si lascia sulla sinistra il sentiero che porta ai Bivacchi Martinotti e Borghi, proseguendo lungo la sponda sinistra (orografica) del torrente che occorrerà attraversare sfruttando due tronchi.
Si segue ora il filo della morena, lungo e via via più ripido, fin contro le rocce dello sperone della Barma des Bouquetins (degli stambecchi). Superato con una scala e dei gradini metallici (10m) un muretto verticale di roccia, si seguono le tracce che portano a sinistra su ripidi pendii erbosi e detritici fino allo spiazzo dove si apre la Barma (grotta, antico ricovero degli alpinisti. m 2698).
Si prosegue ancora a sinistra fino ad entrare in un canale che permette di raggiungere a destra un dosso detritico-erboso (ometto) al di sopra delle rocce (catene). Lungo il dosso di grossi massi (ometti) si giunge un evidente cengione obliquo che sale a sinistra (catena). Al termine del cengione salire ad una seconda cengia che porta verso destra (ometti).
Si giunge ad una conca che si attraversa verso destra fino allo sperone che la divide da una seconda conca alla cui sommita’ si vede a destra il bivacco Pol e a sinistra una lingua aggettante di ghiaccio. Da qui, traversare la conca per raggiungere la sommità dello sperone su cui sorgono i bivacchi. L’itinerario è segnalato (n. 22). Prevedere sulle 4.30-6 ore.
2° giorno:
dai Bivacchi si supera il dosso detritico alle loro spalle e si mette piede sul ghiacciaio della Tribolazione e seguendo il percorso migliore tra i numerosi crepacci, ci si porta alla base della gobba di ghiaccio che sostiene il versante nord della Punta di Ceresole. Si supera la crepaccia terminale e si affronta il ripido pendio soprastante (100m) fino a sbucare su un pianeggiante ripiano nevoso.
Da qui si traversa fino al centro del pendio nord e lo si risale interamente (crepaccia terminale, 100m) fino a sbucare sulla rocciosa cresta spartiacque al colletto fra le due cime (gli ultimi metri del pendio possono essere parzialmente rocciosi in anni secchi).
Dalla cresta, facili rocce sul lato sud, portano, sulla dx (ovest) alla cima ovest di pochi metri piu’ bassa della cima est che si presenta, dal colletto, come un tozzo monolite difficile da vincere.
Per salire sulla cima est, dal colletto fra le due cime scendere di qualche metro e traversare verso est lungo il versante sud, costeggiando la cima est. Appena possibile risalire e raggiungere la cresta est, quindi tornare indietro verso ovest sul filo di cresta. Uno stretto intaglio poco prima della cima costringe a fare una doppia (cordone sul posto) di 5-6 m e a risalire. Sulla vetta si trova il classico triangolino del CAI di Rivarolo. Il tempo dal bivacco è di 2-3 ore.
Discesa:
dalla cima con una doppia di 10-12 m circa (cordone sul posto), nel vuoto gli ultimi metri, si scende direttamente verso ovest all’intaglio fra le due cime, da dove si ritrova il percorso dell’andata.
Se le condizioni lo permettono direttamente lungo la parete N fino alla sua base (ripido ma veloce) dove contornando la gobba glaciale sulla sinistra tra grossi crepacci, ci si porta sui pianori del ghiacciaio della Tribolazione. In caso contrario, scendere la cresta W per facili roccette e neve fino Colle Chamonin (3698 m) e da qui per gli ampi pianori del ghiacciaio della Tribolazione, raccordarsi con l’itinerario di salita nel pressi della base del versante N della punta di Ceresole.