Se si scavalca il gendarme del Nadelhorn la difficoltà sale ad AD-.
Per raggiungere la Mischabelhuette da Saas Fee (1792 m) si può salire in funivia alla Hannigalp (2349 m). Da qui si segue il sentiero segnalato per la Mischabelhutte che taglia con una lunga discesa le morene sottostanti l’Hohbalmgletscher sino a raggiungere il sentiero proveniente direttamente da Saas Fee (che richiede 1h-2h e 550 m di dislivello in più) o salire utilizzando questo dal paese.
Lo si segue (segnalazioni) su terreno elementare, quindi si sale alla cresta rocciosa sulla destra (ignorando un’evidente deviazione verso sinistra, vecchio sentiero, sbarrata). Occorre risalire lungo un sentiero attrezzato con cavi metallici ed una scaletta sino a raggiungere le due costruzioni della Mischabelhutte (3340 m), 3/3h30.
Dalla Mischabelhutte si seguono le tracce di sentiero lungo la facile cresta rocciosa (evidenti segnalazioni all’inizio, si supera anche una scala metallica), sino a raggiungere il punto dove si stacca verso destra la traccia sull’Hohbalmgletscher, diretta verso il Nadelhorn.
All’inizio della stagione può essere presente una traccia che si stacca dalla cresta 40m sopra al rifugio, questa può non essere molto evidente a causa del ghiaccio scoperto e dei numerosi crepacci attraverso i quali è necessario districarsi (attenzione col buio di prima mattina) fino a raggiungere la parte di ghiacciaio più tranquilla dove la traccia è solitamente ben marcata, punto in cui si unisce col percorso proveniente dalla cresta.
Con percorso facile e quasi pianeggiante, ma facendo sempre attenzione all’eventuale presenza di crepacci, ci si porta ai piedi del ripido pendio che sale in direzione del Windjoch. Superata la crepaccia terminale lo si risale in diagonale verso destra in direzione dell’Ulrichshorn (40°), quindi si traversa meno ripidamente a sinistra sino a raggiungere il Windjoch (3850 m, 1h-1h30). Qui si può anche giungere dalla Bordierhutte con un intinerario però notevolmente più lungo.
Ci si rivolge ora alla nevosa cresta nord-est del Nadelhorn, che inizia con un tratto piuttosto ripido ma largo dove la traccia è solitamente comoda e ben marcata, per proseguire poi più aerea ed affilata, inizialmente quasi pianeggiante poi più ripida. In caso di neve dura o ghiaccio, la traccia (che taglia il ripido pendio poco sotto il filo di cresta) può richiedere attenzione. Un paio di affioramenti rocciosi possono essere superati direttamente oppure aggirati sulla destra su neve anche ripida, sino a raggiungere il roccioso tratto finale della cresta.
Nel primo tratto si può scegliere se stare a destra del filo su neve (40°, sconsigliabile con ghiaccio) oppure a sinistra su rocce rotte e sfasciumi (punti di II-), a tratti sfruttando cengie e tracce di sentiero.
Quando si raggiunge il punto più opportuno, si piega a destra in direzione della cresta di collegamento allo Stecknadelhorn. Si attraversa un ripido pendio nevoso (molto delicato in caso di ghiaccio) lasciando sulla propria sinistra il filo della cresta nord-ovest, dove spicca un evidente gendarme roccioso fino a raggiungere la sella nevosa sottostante lo Stecknadelhorn. Da qui, per la breve cresta sud-est, si prosegue prima su neve, poi per un breve salto di roccette (II-) fino a guadagnare la vetta. [1h]
Per raggiungere la vetta del Nadelhorn (4327m), la soluzione più rapida e conveniente consiste nel ripercorre la via di salita fino ad intersecare la traccia che si è precedentemente abbandonata, di qui la cresta si fa un più ripida: si risale prima sul filo roccioso della cresta, quindi ci si sposta leggermente a sinistra in un vago canalino (II-) da seguire fino alla cima, se la neve fosse abbondante e il canalino impercorribile, si sta sul lato ovest e per un pendio più ripido (max 45), si raggiunge ugualmente la vetta.
Chi volesse percorrere invece la vera e propria cresta, dalla sella nevosa deve seguire il filo aereo con difficoltà fino a III, da proteggere. (AD-)
- Bibliografia:
- Green Rock Alpine Club - http://digilander.libero.it/greenrockac/4000/62-SteckNadelhorn.htm