Salire fino in cima tra rade betulle, e poi tra blocchi e arbusti (ometti) portarsi sotto un gigantesco masso squadrato che si aggira a destra. Entrare nel canale valanghivo in primavera e torrentizio d'estate, mantenendosi sul fondo ed evitando quello più ampio di destra, che condurrebbe sitto la Parete dei Numi. Salire al meglio e senza via obbligata, uscendo sulla spianata detta il Castelletto.
Proseguire ora nel "Canale dei Cacciatori" lasciando a sinistra il selvaggio Gias Mombran e con ripidi risvolti su ripido prato portarsi verso la costiera che costituisce il contrafforte sud del complesso del Cerel. continuare la salita ripidissima e faticosa lambendo tracce di neve valnaghiva e uscire al Colletto dei Cacciatori che dà accesso al vallone sospeso di Marmorand (ore 2,30).
Risalire il vallonecello che ne costituisce la parte alta passando al cospetto del severo e roccioso Monte Malatret (dove pure è stata tracciata una via) e, senza raggiungere il Colle Malatret traversare il grande macereto che soi estende sotto la ormai visibile parete est - sudest dell'Uja di Mombran (ore 1, Ore 3,30 in totale).
Avvicinarsi all’evidente avancorpo che costituisce lo zoccolo della parete e attaccare una ventina di metri a destra del canale-camino dove salgono le altre vie.
L1, 50 m.Salire ina placca con fessurine e roccia lavorata, superando un tratto assai liscio e delicato 5c e poi 6a e 6b (un breve passo), uscendo su roccia abbattuta fino allo zoccolo che fascia la parete triangolare superiore.
L2 30 metri. Superare uno zoccolo a destra dell’attacco di “Pensiero verde” e su roccia abbattuta e moltoi facile raggiungere dei gradoni alla base di alcuni diedrini (3c)
L3 40 m . Ancora su roccia facile e lavorata raggiungere una terrazza alla base dell’impennata superiore (3c)
L4 50 m. attaccare un sistema di lame molto belle 5c che consente di guadagnare un diedrino obliquo verso sinistra che si supera con difficoltosa e rude scalata nella fessura di fondo 6a, uscendo su un pulpito dove si soste in fessure.
L5, 25 m. Salire una placca e poi un sistema di diedri con scalata esposta ed atletica 6a e 5c in uscita
L6, 50 m. ancora nel bellissimo sistema di diedri superiore a destra di una zona giallastra con lame e poi fessure 5c, quindi uno speroncino di placche che conduce sotto l’edificio sommitale 4c.
L7 30 m. Salire una paretina articolata ma con roccia poco solida anbche se facile 3c, quindi vincere ancoa un muretto con passaggio poco proteggibile 5a.
Materiale: in posto 7 chiodi e 1 nut incastrato
Portare chiodi vari, un giro di nut medio-piccoli una serie di friend fino al 3 con 0,75, 1, e 0.4 doppi. Utile anche una serie di C3. Alcuni cordini da abbandono.
Discesa: Salire la crestina di rocce rotte fino a reperire un grosso blocco con cordoni in clessidra da cui cis is cala fino ad una rampa detritica. Si Scende con cautela fino ad una rampa ingeriore che permette di abbassarsi lungo un sistema di cengie dove, con qualche passo disarrampicando (sicura su blocchi) si guadagna lo zoccolo. Portarsi sulla direttirice del diedro – canale che costituisce l’attacco delle vie “Pensiero verde” e “Pellegrini”, reperendo una nuova clessidra. di qui con 60 metri alla base.
Conviene evitare di ridiscendere per il Canale dei Cacciatori: sarete ormai in pieno pomeriggio e la lotta con le celebri “vipere di Mombran”, per nulla timorose dell’uomo, è assicurata.
Dunque due possibilità
1) risalire fino al Colle Malatret 2720 m (0, 40 min.) scendere nel sottostante Bacino delle lose, transitando vicino al suggestivo “Bacias di mombran”, un laghetto incastonato nella petraia. Tenere la direzione ovest e guadagnare la traccia segnalata che porta al Gias della Piatou e quindi sul sentiero 308 per il Fassero. (ore 1,30 – 2). Di qui in 2 ore e 30 si rientra a Forno 8.
2) più veloce ma più complicata e riservata ai conoscitori del versante sx idrografico di Sea.
Non salire al Colle Malatret ma costeggiare la barra rocciosa che costituisce il culmine del fianco dx idrografico del vallone di Marmorand. Scendere allora nell’obbligato vallone sospeso di Marmorand. Passare sotto la caratteristica roccia nota come “Roci bala d’buoeru” (Roccia Palla Burro) e seguire il margine o meglio il letto se in secca dell’incisione torrentizia. Aggirare alcuni salti del torrente sulla sponda sx idrografica e abbassarsi avendo a sinistra la Parete di Marmorand (versante sud), dove si sviluppano le vie “La neretta” “Rastaciaz” e Bubufrenesy”. Scendere ancora e, s’intuisce che si è sul sistema di cengie a picco su Balma Massiet, piegare a destra aggirando un roccione con fasce erbose. Attenzione! non scendere oltre! Si arriverebbe sul salto della cascata del “Mostro di Gilgamesh”. Senza difficoltà invece raggiungere il margine dx della “Parete delle Gemme” dove attacca la via ” Ricchi e famosi ma non basta”. Di qui, se ci si orienta, scendere brevemente ad una betulla dietro un roccione dove un cordone permette di raggiungere con una calata di 20 m la S4 della “Via dei Nomadi”, da cui con tre doppie alla base e quindi a Balma Massiet.
A scanso di equivoci, costeggiare la cengia alla base della “Parete della Gemme” fino all’altezza dell’attacco di “Una via scritta nell’acqua”, evidente diedro di roccia grigiastra. di qui guardare verso il fondo del vallone di Sea e portarsi dsul ciglio della “Parete della Bestia Nera”, dove vi è la nuovissima calata di “Mosca Bianca”. Con una doppia di 40 m alla base e quindi in breve a Balma Massiet (ore 2,30 – 3 dalla base della parete dellUja di Mombran). Sconsigliato in caso di nebbia.
- Cartografia:
- Valli di Lanzo - Fraternali editori